Crollo alla Cala Fonte di Ponza, fortunatamente nessuna persona ferita: distrutte tre barche ormeggiate nella zona.
Pericolo sventato a Ponza. Nelle scorse ore, un nuovo crollo è avvenuto nella zona della Cala Fonte. La località molto amata dai turisti che vengono in vacanza nel territorio ponzese, ha subito una nuova frana nelle scorse ore. Dalla parete rocciosa, che era stata oggetto di manutenzione meno di due anni fa, si sono staccati dei pesantissimi massi: rocce che si sono riverse verso il mare e hanno colpito diverse barche ormeggiate.
La frana alla Cola Fonte di Ponza
Un problema che fortunatamente si è verificato fuori stagione, mentre quella scogliera era completamente deserta e vedeva solo la presenza di tre barche ormeggiate dai pescatori. Sarebbe potuto essere nefasto il fatto in piena estate, quando nello stesso punto girano centinaia di turisti in cerca di un’abbronzatura proprio sopra gli scogli caratteristici dell’isola ponzese. Una strage sfiorata per una manciata di giorni, considerato come tra poche settimane ufficialmente inizierà la stagione estiva a Ponza.
I lavori sulla Cola Fonte per evitare il rischio crolli
Come numerosi altri punti di Ponza, l’area della Cola Fonte è sempre stata sensibile ai crolli. I lavori per contenere ed evitare questi fenomeni partirono dopo il crollo del 2017, con un’ulteriore variante sui lavori fatti che fu necessaria dopo una seconda frana nel 2020. Si parla di un investimento di quasi 400 mila euro per mettere in sicurezza quell’area, che per quattro anni era stata interdetta per eseguire gli interventi.
La paura in vista dell’estate a Ponza
La paura in vista dell’estate ponzese esiste. Come racconta Il Messaggero, il problema è capire come le pietre si siano staccate dalla parete rocciosa e abbiano bucato la rete contenitiva. Durante la mattinata di oggi, sull’isola di Ponza arriveranno i tecnici della Regione Lazio per costatare l’entità dei danni e valutare la chiusura dell’area per le prossime settimane. Il Sindaco dell’isola, Franco Ambrosino, avrebbe convocato anche la ditta che aveva eseguito i lavori sulla parete rocciosa e costati oltre 250 mila euro: bisognerà stabilire cosa non ha funzionato a distanza di appena due anni dalla fine del cantiere e cosa ha procurato il distaccamento dei massi.