Con queste parole il Segretario Generale della Fondazione ANIA, Umberto Guidoni, ha commentato i risultati della seconda edizione di “Adotta una strada”, progetto di sensibilizzazione ai comportamenti di guida responsabili, realizzato con la collaborazione dell’Arma che ha interessato 5 strade statali tra le più pericolose in Italia.
Da novembre a gennaio, infatti, su Pontebbana, Pontina, Jonica, Padana Inferiore (da Alessandria a Cremona) e Adriatica (da Rimini a Pescara) i Carabinieri hanno intensificato i pattugliamenti e, durante i controlli hanno distribuito 50mila etilometri monouso e oltre 2mila volantini informativi con le regole da seguire per trasportare correttamente i bambini in auto.
I risultati ottenuti nel periodo dell’iniziativa e durante i pattugliamenti dei Carabinieri avvalorano il trend osservato lo scorso anno durante la prima edizione dell’iniziativa e si confermano molto incoraggianti visto che sulle tratte considerate è stata registrata una netta diminuzione dell’incidentalità stradale rispetto a quanto, purtroppo, viene rilevato mediamente dai dati ufficiali Istat durante l’anno su queste stesse tratte. Sulla Pontebbana da 1,13 incidenti (valore medio giornaliero rilevato su base annua dai dati Istat) si è scesi a 0,08, sulla Jonica da 0,90 si è passati a 0,33, sulla Pontina da 0,90 a 0,03, sulla Padana inferiore da 0,58 a 0,24 e sull’Adriatica da 1,61 il valore è sceso a 0,33.
In termini assoluti, i numeri dimostrano ulteriormente l’efficacia delle azioni intraprese. Su Pontebbana, Pontina e Padana, infatti, non sono stati registrati incidenti con morti e ci sono stati rispettivamente 5, 7 e 26 feriti. Per quanto riguarda l’Adriatica è stato registrato solo un morto e 18 feriti. Caso a parte per la statale Jonica, l’unica nella quale si è registrato un aumento dei morti a causa di un gravissimo incidente, nel quale un minivan che trasportava operai si è scontrato con un treno. Va considerato che gli incidenti sulle strade extraurbane italiane causano ogni giorno la morte di 5 persone. Nel 2011 su queste arterie hanno perso la vita 1.778 persone che rappresentano il 46,1% delle 3.860 vittime totali. Le strade extraurbane rappresentano il punto di massima criticità per gli incidenti mortali in Italia. Nonostante siano teatro di meno di un quinto del totale degli incidenti, fanno registrare, il 46,1% dei morti a fronte del 45,2% delle strade urbane e dell’8,8% delle autostrade. Numeri, questi ultimi, che danno la misura dell’importanza dell’attività svolta dalla Fondazione ANIA e dall’Arma dei Carabinieri, anche in considerazione del fatto che “Adotta una strada” ha toccato un periodo particolarmente critico come quello delle festività natalizie.
Per quanto riguarda l’attività di pattugliamento, sulle strade coinvolte nell’iniziativa i Carabinieri hanno controllato oltre 27mila veicoli e 34mila persone, sottoponendo ad alcoltest quasi 8mila guidatori. Ottimi i risultati per quanto riguarda la guida in stato di ebrezza: su 2.591 infrazioni contestate, quelle relative alla guida in stato di ebrezza sono meno del 7%. Una percentuale che si riduce ancora se si prendono in considerazione i neopatentati e i guidatori professionali: una dimostrazione del fatto che le nuove norme stanno producendo gli effetti sperati. Differente l’approccio con le cinture di sicurezza e con le modalità di trasporto per bambini: quasi un quinto delle sanzioni, infatti, sono state elevate proprio per mancato uso di questi sistemi. Un dato che ribadisce l’importanza dell’attività educativa svolta dalla Fondazione ANIA insieme all’Arma dei Carabinieri.
«La riduzione degli indici di mortalità sulle strade extraurbane oggetto dell’iniziativa – ha spiegato il Segretario Generale della Fondazione ANIA, Umberto Guidoni – è il dato più significativo che dimostra come l’attività di controllo e di pattugliamento delle strade sia fondamentale per la riduzione degli incidenti stradali. Come Fondazione ANIA ne siamo sempre stati convinti, così come siamo convinti che la comunicazione e l’informazione finalizzata al rispetto delle regole, siano alla base della lotta all’incidentalità stradale. Per questi motivi, abbiamo realizzato “Adotta una strada” in grado di dare risultati concreti».