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Pomezia, ‘vietato’ visitare l’area archeologica: convenzione per la fruizione del sito non rinnovata

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Un’area archeologica di immensa importanza non più usufruibile dai cittadini a causa del mancato rinnovo della convenzione con la famiglia Borghese. E’ questa la risultanza portata in consiglio comunale ieri dal consigliere della Lega Fabio Fucci nel corso della discussione in merito all’adesione del museo civico archeologico Lavinium al sistema museale dei Castelli Romani e Prenestini. “Io stesso ho voluto telefonare al museo, camuffando la voce, per verificare se fosse possibile visitare l’area archeologica: ho registrato la chiamata e il risultato è che non si può assolutamente andare a fare le visite. Questo è inconcepibile, perché quello che si trova in quell’area è di una rarità ed eccezionalità suprema, che fa risalire questo territorio ad epoca pre-romana, con i 13 Altari e l’Heeron di Enea. Abbiamo quindi il mito di Enea e il suo sbarco, che lo fa arrivare proprio all’Antica Lavinium. Ebbene, adesso Enea si starà rivoltando nella tomba per la manifesta incapacità di questa amministrazione di portare a casa un risultato”.

Nel corso della seduta consiliare, la vicesindaco e assessore alla Cultura Simona Morcellini ha replicato che la chiusura riguardava solo “l’emergenza Covid”, ma la telefonata fatta da Fucci dimostra come ora sia possibile visitare il Museo e non l’area archeologica. Il problema è dato dal fatto che, per poter arrivare a quest’area, bisogna attraversare alcuni terreni di proprietà della famiglia Borghese: il passaggio era stato concesso attraverso una convenzione, scaduta a dicembre, che doveva essere rinnovata ma che – secondo quanto afferma Fucci, non lo è stata. 

“Nei mesi scorsi si è sempre riusciti a trovare un accordo tra le parti – ha dichiarato ai nostri microfoni l’assessore alla Cultura Simona Morcellini – In questi giorni si stava portando a termine la firma del nuovo protocollo d’intesa con la Soprintendenza Archeologica e la famiglia Borghese, nonostante nella giornata di ieri sembra ci sia stata una pausa nella procedura. Da parte nostra c’è sempre stata massima disponibilità a dialogare con chi vuole il bene della collettività e auspichiamo che questo ritardo sia solo una formalità”.

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