Si è incatenato davanti all’ingresso del Comune di Pomezia, in piazza Indipendenza, questa mattina poco dopo le 8:00. Con lui un cartello, attraverso il quale accusa il sindaco Fabio Fucci e gli assistenti sociali di aver fatto promesse e di non averle mantenute. “Sto malissimo – si legge nel cartello – Ho dormito al freddo insieme ai cinghiali”. “Non ho un posto dove stare, voglio solo lavorare e un po’ di tranquillità”. Francesco Ladu, questo il nome dell’uomo, è stato poi avvicinato dalla vicesindaco Elisabetta Serra, prima dell’arrivo sul posto dei Servizi Sociali.
Ieri un’altra protesta
In realtà, abbiamo appreso, la stessa scena si è ripetuta anche nella giornata di ieri. Ci spiega allora cosa è successo la stessa Serra – è lei che si sta occupando in prima persona dell’intera vicenda – che ha parlato poi delle misure poste in essere dal Comune per cercare di trovare una soluzione sia per quanto riguarda l’abitazione, sia dal punto di vista lavorativo (ed in questo senso la soluzione più immediata potrebbe essere quella del Servizio Civico).
Insomma, come se non bastasse il dramma umano di quest’uomo c’è chi prova a sfruttare tali situazioni per un proprio tornaconto (anche se comunque sono dichiarazioni, quelle rilasciate dall’uomo, da prendere con la dovuta cautela). Ma quale sarà – tornando alla vicenda di quest’uomo – allora il futuro del Signor Francesco e di quelli nella sua stessa situazione? Difficile dirlo. Intanto, almeno per il momento, qualcosa si è mosso, in attesa ovviamente – ed è questo l’augurio di tutti – di arrivare ad una soluzione definitiva.