La tecnica sembra ben collaudata: arrivano a Pomezia con il bus Cotral diretto a Torvaianica, scendono alla prima fermata, quella del bivio, in via del Mare nei pressi di via della Motomeccanica, e si appartano dietro il palazzo della banca, a pochi passi dal centro commerciale.
Lì, seminascosti, si tolgono gli abiti che indossano – giubbotti alla moda, scarpe da ginnastica firmate ai piedi e jeans – e mettono vecchi cappotti sdruciti. Poi, una volta riposta la loro roba “buona” in uno zainetto, si incamminano, uno dei due scalzo, verso via Roma, dove iniziano a chiedere l’elemosina.
Uno dei due si finge addirittura malato mentale per impietosire le persone che passano. Ma solo pochi minuti prima parlava, rideva e scherzava con il suo compare.
I due, almeno all’apparenza, sembrano rom.
Questa storia si ripete da qualche giorno, ma forse nessuno si è mai accorto che i due in realtà non sono poveri barboni, ma due truffatori.
Arianna Azzurra Achille