È durato davvero poco, appena tre giorni, il “soggiorno” in carcere del 47enne di Pomezia che il 20 settembre ha cosparso l’ex moglie di benzina, minacciando di darle fuoco, davanti al suo ufficio di via Varrone.
Ieri, infatti, l’uomo è stato rimesso in libertà, con il divieto di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla moglie.
La decisione del Giudice è stata presa in quanto è stata accolta la tesi dell’uomo, che ha affermato di aver agito per uno scatto d’ira e che non era sua intenzione uccidere la donna, ma di volerla spaventare.
E di paura deve avergliene messa parecchia, all’ex moglie, dalla quale viveva separato da appena tre mesi.
Il 20 settembre l’uomo aveva convinto la sua ex a uscire dal suo ufficio per incontrarlo in strada, per parlare del difficile momento di crisi che stavano attraversando e per tentare di riallacciare il rapporto.
Al culmine della discussione e alla ferma volontà della donna di non voler più sapere nulla di lui, l’uomo aveva però afferrato una tanica da 10 litri colma di benzina che aveva portato con sé e nascosto in una siepe, rovesciandone il contenuto addosso alla donna e sulle vetrate dell’ufficio al piano terra, minacciando di darle fuoco.
La vittima, fortunatamente, aveva già allertato il “112” e i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Pomezia, giunti sul posto dopo pochi minuti, avevano riportato la situazione alla normalità.
L’uomo alla vista dei militari aveva tentato di nascondere la tanica, ma le forze dell’ordine avevano trovato l’oggetto e tratto in arresto il 47enne, che ora è di nuovo libero.