Commozione e tanta soddisfazione per aver dato il proprio contributo a sostegno delle popolazioni colpite dalla drammatica guerra in Ucraina. E’ questo il bilancio che si può fare oggi a Pomezia, all’indomani della chiusura della raccolta di beni organizzata presso la Casa di Cura Sant’Anna. Tutto il materiale donato è stato infatti fatto recapitare a Roma.
Ucraina, la raccolta di aiuti alla clinica Sant’Anna di Pomezia
La meta, come vi avevamo raccontato nei giorni scorsi, è stata la Basilica Minore di Santa Sofia a Roma situata in Via Boccea, luogo culto simbolo del popolo ucraino nella Capitale ma diventata, dal momento dello scoppio della guerra, anche uno dei principali punti di riferimento per la gestione degli aiuti da inviare alle popolazioni colpite dalla guerra.
«Oggi finalmente abbiamo portato il furgone carico di farmaci ed alimenti alla Basilica minore di Santa Sofia dove ci hanno accolto con un caloroso e commosso abbraccio di ringraziamento», ci racconta Francesca, una delle volontarie che ha organizzato la raccolta presso l’Ospedale pometino.
Aiuti per le popolazioni colpite dalla guerra: “L’unione fa la forza”
L’infermiera, raggiunta da noi telefonicamente, ne ha approfittato per “ringraziare tutti, ma proprio tutti, quelli che hanno partecipato”. Che sono stati davvero tanti, come ci spiega. «Spero di non scordarmi nessuno perché se oggi ci hanno ringraziato e fatto i complimenti il merito è di tutti quelli che mi hanno aiutato. Innanzitutto grazie alla Direzione Sanitaria e alla Direzione amministrativa della Clinica S. Anna di Pomezia che ha messo a disposizione la struttura come centro di raccolta ed ha contribuito con la donazione di farmaci», prosegue Francesca.
«Ringrazio quindi il Nucleo Operativo Airone che si è reso disponibile dal primo momento offrendo i mezzi di trasporto ed il personale. Soprattutto vorrei ringraziare Jonathan Lopez Toni Yordanov Mina Fusco Stefano Cerini, persone fantastiche e senza le quali non avrei davvero combinato nulla. Ringrazio tutti i volontari di stamattina che invece di dormire nel loro unico giorno di riposo alle 8 erano a darsi da fare caricando e classificando pacchi Andrea Mezzina, Mirko Colangelo, Livio Paolini, Settanni Pasquale, Marianna della Peruta, Pavlo Bondar, Giovanna Andolfi, Magrelli Simone, Anna Chiantese e ARVAS Pomezia».
Conclude infine Francesca: «Grazie a tutti i dipendenti della Clinica Sant’Anna di aver partecipato così attivamente e così numerosamente! Grazie a tutte quelle persone di Pomezia e dintorni che in questi giorni hanno portato buste su buste di generi alimentari. Che questo segno di pace e umanità ci faccia ricordare quanto ogni guerra sia terribile e ingiusta, a prescindere da chi vinca e chi perda».