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POMEZIA: MENSE CON MENÙ DIFFERENZIATO, TUTTI CONTRO L’AMMINISTRAZIONE FUCCI

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Mense più vegetali: la proposta

mensa

Ormai è diventato un caso nazionale. Anche i Tg ed i giornali a diffusione nazionale si stanno interessando al capitolato d’appalto delle mense scolastiche di Pomezia. Politici di ogni colore, sia locali che non, hanno espresso la loro posizione, ovviamente contraria alla scelta fatta dall’Amministrazione a 5 Stelle, che ha deciso di differenziare i prezzi dei menù del 10% a seconda che ci sia o no il dolce a fine pasto. “Scelta richiesta da alcuni genitori”, hanno dichiarato gli amministratori. “Una discriminazione per i bambini, che non potrebbero mai capire i motivi per cui i loro compagni mangiano il dolce e loro no”, accusano tutti gli altri. Ieri, dopo giorni di polemica, è arrivato il commento del Primo Cittadino, attraverso la sua bacheca Facebook. Ma questo ha fatto infuriare ancora di più i detrattori della scelta. “Le dichiarazioni del Sindaco di Pomezia Fucci lasciano basiti – ha dichiarato la deputata di SEL Ileana Piazzoni, che sta presentando un’interrogazione parlamentare su questa vicenda – Invece di scusarsi e affrettarsi a ritirare il bando, dichiara candidamente che non comprende dove sia il problema nel consentire una differenziazione di accesso ai servizi, visto che le famiglie che non vogliono pagare di più possono sempre dare ai figli una merenda da portare da casa”. “Al Sindaco Fucci, un rappresentante doc dei cittadini, come pretendono di essere gli esponenti del suo movimento – ha continuato la Piazzoni – non viene neanche in mente che i bambini, soprattutto a scuola vadano tutelati dalla disuguaglianza imperante nella società. La mancanza dei ‘fondamentali’ mi mette ancora più in allarme rispetto all’ascesa di questa nuova ‘categoria’ di amministratori della cosa comune, troppo convinti di appartenere a una élite morale per preoccuparsi di studiare e informarsi. Proprio di fronte a questo rischio credo sia urgente porre immediatamente in discussione la proposta di nuove norme per garantire l’eguaglianza nell’accesso dei minori ai servizi di mensa scolastica, presentata con la collega del Pd Chiara Scuvera”. A favore del doppio menù il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini . “Non mi sembra ci sia discriminazione – ha dichiarato – Non conosco bene il caso, ma io sono per l’autonomia scolastica e non mi sembra una situazione di discriminazione”. Immediata la risposta della vice presidente del Senato Valeria Fedeli. “La ministra dell’Istruzione Stefania Giannini, a proposito dello scandalo del doppio menù differenziato per reddito nelle mense scolastiche di Pomezia, previsto nel bando voluto dalla giunta comunale a cinque stelle, afferma di non riscontrare forme di discriminazione e difende l’ “autonomia scolastica”.   Conoscendo bene la Ministra sono certa che si è trattato di un fraintendimento:  la competenza sui menù non è delle singole scuole ma del Comune e inoltre parlare di autonomia non vuol dire voler differenziare la cultura, la conoscenza, l’educazione alimentare e la socialità in base al reddito dei genitori. Altrimenti di questo passo si finirebbe per creare classi separate per i bambini e le bambine a seconda delle possibilità economiche. Bisognerebbe prestare maggiore attenzione agli episodi di discriminazione e difendere con maggiore forza la funzione della scuola nel far crescere bambine e bambini nella piena condivisione dei valori di uguaglianza e nel pieno rispetto di pari diritti di cittadinanza per tutte e tutti, in particolare nella fascia di età della scuola dell’obbligo”.

Contrario anche il presidente della Regione Lazio Zingaretti, che parla di “scelta ignobile”. “Faccio un appello contro quell’ ignobile scelta del Comune di Pomezia, che nega il dolce ai bambini più poveri. E’ una vergogna: il bambino con il papà che può permettersi una certa retta avrà il pasto completo con il dolce, l’altro avrà il vassoio senza il dolce. Ma io mi domando: dove andremo a finire…?”.

Anche il segretario CGIL Pomezia-Castelli si schiera contro Fucci. “Il sindaco di Pomezia ci lascia ancora parole prendendosela questa volta con i bambini, proprio coloro che più di tutti andrebbero tutelati e coccolati. La giunta grillina ha infatti deciso che dal prossimo anno saranno istituiti due menu nelle mense delle scuole materne: uno più economico ed uno più costoso che avrà anche il dolce. Una misura, oltre che ridicola, a dir poco discriminatoria che genera divisioni e differenze fra i bambini in base alla condizione economiche delle famiglie. Forse l’intervento del sindaco intende avere una finalità pedagogica, insegnare fin dalla più tenera età la disuguaglianza fra ricchi e poveri, fra chi può permettersi un dolce e chi no. Come CGIL pensiamo invece che ai bambini dovrebbe essere offerto un ambiente in cui sentirsi accolti, non sottoposti ad inutili differenziazioni che ledono la dignità delle famiglie e la serenità dei bambini. Un provvedimento del genere non era venuto in mente neanche ai sindaci leghisti più fantasiosi che, proprio come Fucci, erano intervenuti su mense scolastiche e buoni pasto. Nella scuola pubblica vanno assicurati servizi di qualità ed uguali per tutti, è necessario aiutare piuttosto che discriminare le famiglie in difficoltà e garantire a tutti i bambini l’ambiente migliore per la loro educazione”.

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