Una lite degenerata in tragedia: è morto ieri, dopo tre giorni di agonia, un 43enne di origini marocchine residente a Pomezia coinvolto in una violenta discussione in via Federico Fellini.
La vicenda presenta aspetti poco chiari, sui quali ora le forze dell’ordine stanno indagando per fare chiarezza: pare che la sera del 1 agosto lo straniero, armato di un’accetta, stesse rincorrendo una persona nel complesso di case di proprietà del Comune di Roma ma situate a Pomezia. Da indiscrezioni pare che l’uomo stessa “difendendo” le proprietà immobiliari che dovevano essere riconsegnate al Comune di Roma: si tratta di quattro appartamenti, situati in via Fellini 9 scala F, che si erano liberati. Ma evidentemente qualcuno aveva progetti diversi per quegli appartamenti e non voleva che fossero riconsegnati al Comune di Roma. Dalle poche parole trapelate tra i vicini di casa, emerge anche l’ipotesi che il 43enne durante la lite fosse ubriaco, che abbia preso l’accetta e con questa abbia ricorso una persona che, per difendersi, gli ha tirato uno sgabello.
In questo modo il marocchino avrebbe perso l’equilibrio, sarebbe caduto e avrebbe sbattuto violentemente la testa.
Il 43enne è caduto a terra, dove si è immediatamente formata un’enorme chiazza di sangue. Sono quindi stati chiamati i Carabinieri, che sono intervenuti insieme a un’ambulanza, che ha trasportato il marocchino dapprima al pronto soccorso della Clinica S. Anna e in seguito, viste le gravissime condizioni dell’uomo, all’ospedale San Giovanni di Roma, dove dopo tre giorni è morto
Pomezia: lite furiosa per “difendere” le case popolari: 43enne sbatte la testa e muore
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