Offerte volontarie mascherate da obbligatorie. E’ questo quanto denunciato da alcuni genitori di Pomezia i quali, al momento di compilare il modulo di iscrizione alla scuola per i propri figli, si sono ritrovati davanti una richiesta di soldi assolutamente non giustificata.
Un’erogazione liberale non dovrebbe essere…liberale?
Entriamo nel dettaglio di una vicenda che destò molto scalpore, in ultimo, appena un anno fa quando finì in mano anche alla nota trasmissione le “Iene” e ripresa più volte dal portale Skuola.net.
Come potete vedere ci sono tre requisiti che i genitori devono soddisfare per completare la procedura di iscrizione. Il caso in oggetto riguarda la domanda per accedere all’anno successivo di un Istituto superiore di Pomezia: il punto uno riguarda, come di consueto, un versamento relativo alle tasse scolastiche da effettuare su un conto corrente intestato all’Agenzia dell’entrate; il secondo punto però presenta qualcosa di decisamente anomalo e soprattutto di non corretto (il terzo è un certificato da richiedere alla ASl, ndr).
Ecco qua: si richiedono, come potete leggere, ben 130,00 € da versare direttamente alla scuola. Tra parentesi viene poi indicata la causale: polizza assicurativa (quanto costa? Non viene specificato) e “erogazione liberale per l’ampliamento offerta formativa, innovazione tecnologia e addirittura edilizia scolastica“. Il genitore quindi, se non attento, paga i 130,00 € immaginando di trovarsi di fronte ad un qualcosa di obbligatorio – per come viene presentato – che però obbligatorio non è (“erogazione liberale”); oppure, anche se accorto, deve in ogni caso trovare il tempo di recarsi alla scuola, chiedere l’importo della polizza assicurativa e pagare soltanto quella e, solo a quel punto, decidere se versare o meno l’offerta all’Istituto.
La normativa di riferimento
“In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità, non è consentito richiedere alle famiglie contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l’espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro), fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali ad es: assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, etc.). Eventuali contributi possono dunque essere richiesti solo ed esclusivamente quali contribuzioni volontarie con cui le famiglie, con spirito collaborativo e nella massima trasparenza, partecipano al miglioramento e all’ampliamento dell’offerta formativa degli alunni, per raggiungere livelli qualitativi più elevati. E’ pertanto illegittimo, e si configura come una violazione del dovere d’ufficio, subordinare l’iscrizione degli alunni al preventivo versamento del contributo. I contributi scolastici sono deliberati dai Consigli di Istituto.” Questo è quanto si legge sul sito del Ministero dell’Istruzione (dove potete trovare anche le leggi nello specifico). Spiega quindi ancora Skuola.net che si rifà a quanto previsto dalla legge: “Come si riconosce un contributo scolastico? Si distingue dalle tasse erariali perché viene pagato direttamente all’Istituto dove siete iscritti. Pertanto il bollettino postale è intestato all’Istituto stesso e non all’Agenzia delle Entrate, come avviene per le tasse erariali. Vengono presentati con diversi nomi: contributo scolastico, contributo interno, contributo e via dicendo.” Va da sé, quindi, che la scuola non può rifiutare una domanda di iscrizione in caso di inadempienza.
In conclusione
In un’ultima analisi è opportuno segnalare che, benché nel modulo da noi ottenuto vi sia spiegata la volontarietà di tale importo, è palese che non vi sia stata correttezza da parte dell’Istituto Scolastico nel segnalare le singole voci di spesa (nello specifico la polizza assicurativa – legittima come abbiamo visto che però dovrebbe aggirarsi intorno ai 20-30 euro – e l’importo, che invece dovrebbe essere volontario, dell’offerta all’Istituto) in modo da lasciare libertà al genitore.
“Saremmo anche ben felici di fare un’offerta alla scuola viste tutte le spese che devono sostenere – raccontano i genitori – ma almeno lasciateci decidere l’importo! Chi non può permettersi una cifra così alta come fa? Con tutte le tasse che ci sono, è assurdo pagare anche per qualcosa che non è obbligatorio..”