Pomezia: lavoratori precari e cause in corso, è scontro tra sindacato e amministrazione
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Il sindacato di categoria critica la decisione del Comune di Pomezia di ricorrere in appello contro la sentenza che condanna il Comune stesso all’assunzione a tempo indeterminato di 6 vincitori del concorso del 2010 assunti a tempo determinato. “Il 5 novembre abbiamo inviato al Sindaco di Pomezia la richiesta di incontro sindacale e avviato una campagna di informazione sulle conseguenze per le casse comunali di un esteso contenzioso rispetto alla mancata assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori precari vincitori di concorso, che ha già visto l’amministrazione comunale condannata a ricostituire i contratti di lavoro di 6 Agenti della Polizia Locale precari nonostante abbiano vinto un concorso a tempo indeterminato – dichiara il Coordinatore Provinciale Aggiunto del DiCCAP Michele Gregis – Il 6 novembre in tarda mattinata, il Sindaco Fucci, anziché rispondere alla richiesta di incontro, ha pubblicato sul sito istituzionale del Comune uno scarno comunicato in cui anticipa di voler ricorre in appello. Errare è umano, perseverare è diabolico. Ricordiamo al Sindaco la Sua prima presa di posizione di mancato confronto con i sindacati per la riduzione degli stipendi dei dirigenti: 15.000 Euro di spese di avvocato esterno per difendere l’indifendibile, delibera annullata in autotutela e livelli stipendiali invariati per mesi ai dirigenti”. Il sindacato, sempre attraverso Gregis, ritiene “preoccupante che il Sindaco definisca un ricorso in appello un atto dovuto, quando può costare (per 31 Agenti precari) 300.000 Euro di condanna solo per spese di lite di primo grado. Il ricorso in appello è atto politico amministrativo che deve avere motivazioni adeguate. Nessuna norma obbliga il Sindaco a ricorrere in appello, di contro vi sono sanzioni per chi ricorre in appello pretestuosamente o non applica le sentenze. Per quanto scarno il comunicato contiene gravi errori: è impossibile ricorrere in appello per ridiscutere le spese di lite di un grado di giudizio concluso”. Per il sindacato il problema va inoltre affrontato anche secondo una prospettiva più ampia, ovvero la necessità di personale nel Corpo di Polizia Locale. “Per quanto attiene la richiesta di sospensiva per l’assunzione di 6 Agenti di Polizia Locale a tempo indeterminato – spiega Gregis – quale può essere il danno per il Comune che ha in forza meno della metà degli Agenti previsti dalla legge regionale? Forse per Fucci la sicurezza può essere un danno? Non è lui il responsabile della sicurezza urbana che emette le ordinanze contingibili e urgenti per gravi problemi di sicurezza urbana nel territorio? Il Sindaco stesso ha dichiarato che i dipendenti precari nel loro complesso sono indispensabili per il funzionamento dell’Ente. Il Comune già ha dovuto diminuire i livelli dei servizi ai cittadini ed aumentare al massimo le tasse. Non accettiamo di rinunciare al confronto su una questione fondamentale per oltre 100 precari del comune e che può costare oltre 3 milioni solo in spese di lite in Appello ad un Comune che non paga regolarmente i dipendenti e fa comprare in proprio agli Agenti divise ed attrezzature. Si stanno aggiungendo agli Agenti numerosi impiegati amministrativi di settori cardine che seguono la strada indicata dal DiCCAP: Vedono il loro posto di lavoro a rischio e non sarà certo uno scarno comunicato stampa del Sindaco che annuncia tempi lunghi per vari gradi di giudizio, dallo scoraggiarli dal difendere il loro posto di lavoro”. Il sindacato non si arrende e annuncia battaglia. “Mercoledì – conclude il Coordinatore – terremo un’altra assemblea del personale con la presenza dei legali per spiegare ad altri dipendenti quali sono le loro ragioni e per chiedere i contratti a tempo indeterminato. 30 colleghi amministrativi già hanno intenzione di adire il tribunale del lavoro”.