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Pomezia, Incendio Eco X, Polizia Locale: Senza mezzi e formazione ma in prima linea. No a passare come capro espiatorio

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Continuano le polemiche intorno all’incendio scoppiato ormai due giorni fa all’interno dell’impianto Eco x di Pomezia. Due i filoni attivi, anzi attivissimi, intorno all’accaduto: da un lato la cronaca, con le notizie che si susseguono freneticamente e parlano di ordinanze (come l’ultima firmata dal Sindaco di Pomezia Fabio Fucci che prevede la chiusura delle scuole domani e dopodomani) nonché di un incendio ancora non del tutto domato, dall’altro il nuvolo di polemiche sollevatesi per cercare colpevoli e responsabili non solo del rogo – anche perché le indagini vere e proprie partiranno solamente a fiamme spente – ma anche di un’attività di prevenzione, forse, non gestita nel migliore dei modi. E, in tal senso, anche in quest’ultimo caso la “caccia alle streghe” non si è fermata un attimo: comitati, associazioni, politici, enti locali, ognuno ha fornito la propria versione, gettando di tutto e di più in un calderone di polemiche sempre più infuocato (come del resto era prevedibile considerando la posta in ballo). L’ultima nota, in quest’ottica, è quella che arriva dal Sindacato della Polizia Locale che non ci sta ad interpretare il ruolo di capro espiatorio.

Incendio Eco X, parla la Polizia Locale di Ardea e Pomezia: Noi in prima linea senza mezzi adeguati e formazione, eppure ci additano come colpevoli

“Questa notte le Polizie Locali di Ardea e Pomezia hanno continuato a lavorare intorno all’incendio della Ecox di Pomezia per garantire il transito dei mezzi di emergenza ed evitare l’accesso all’area interdetta“, si legge in una nota del Sindacato del corpo di Polizia a firma dell Coordinatore Provinciale di Roma Guglielmo Marchetti. “Gli operatori ci hanno chiesto di comunicare l’amarezza per essere stati additati alla stampa, sebbene incolpevoli, di aver omesso controlli allo stabilimento incendiato.”

“Eppure sul sito del Comune di Pomezia è stato pubblicato il documento (qui a lato) con cui il Comando di Polizia Locale di Pomezia chiedeva il supporto tecnico alla ASL ed ai Carabinieri del NOE per fare quelle verifiche, ad un sito autorizzato, che richiedono di provare con accertamenti tecnici eventuali violazioni penali. Ma l’opinione pubblica vuole un colpevole, e noi siamo abituati ad essere impopolari.”

 

Polizia Locale: chiesta collaborazione che non è mai arrivata. Attrezzatura e formazione inadeguate, abbiamo colleghi nel quartiere dello stabilimento

“Questa notte però – continua la nota – respireremo la stessa aria “pulita” degli abitanti del quartiere Castagnetta (il cui Comitato è ormai divenuto famoso in tutta Italia per la lettera redatta lo scorso novembrecui non siamo riusciti a proteggere la salute come loro si aspettavano, per i quali però avevamo richiesto collaborazione per difenderli. Uno strano destino ci accomuna a chi chiede maggiori controlli a tutela della salute: noi ‘come loro avevamo fatto due esposti alla ASL ed al Sindaco perchè il Comune ci desse attrezzature e formazione per affrontare I rischi del nostro territorio in cui ci sono, per fortuna, tante fabbriche, chimiche, farmaceutiche e depositi, che danno lavoro e vita dignitosa, ma che sono pure fonti di rischi. Ebbene dopo due esposti lavoriamo con materiali senza aver avuto specifici corsi di formazione e senza essere sicuri che davvero siano adeguati. Sull’Ansa è comparso uno di noi sul luogo dell’incendio, con una mascherina e la barba, nessuno lo aveva informato che con la barba la mascherina non aderisce e non è efficace, ma nell’emergenza nessuno di noi si è tirato indietro. Noi siamo poliziotti locali, concittadini di quelli del comitato nella cui zona abitano due colleghi con due figli.
Siamo lavoratori come i lavoratori della EcoX, che con l’incendio forse perderanno un lavoro che Dio solo sa se ritroveranno. A loro pure va la nostra solidarietà. In tutto questo serenamente, continuiamo a fare il nostro lavoro, mettendoci in prima linea, con un organico ridotto, con i mezzi limitati rispetto alle esigenze del territorio ed alle sue difficoltà, ma col cuore saldo e la coscienza pulita di chi ha fatto del proprio meglio. Chiediamo alla stampa di non negare l’onore a noi che siamo colleghi di un uomo ucciso dai veleni della terra dei fuochi. Chiediamo alla stampa di non spegnere nei nostri concittadini la voglia di lottare e denunciare a noi ciò che li mette a rischio, come noi lo facciamo e continueremo a fare, quando chiediamo la nostra sicurezza. Chiediamo alla stampa di dire la verità: non siamo invincibili, ma non molliamo e questa partita non la abbiamo persa noi.”

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