Non ha di certo soddisfatto associazioni, cittadini e ambientalisti la scelta fatta dagli amministratori di Pomezia nel corso dell’ultimo consiglio comunale riguardo all’approvazione del RIR.
Così, riguardo a biogas e molto altro ancora, arriva la proposta di “Cittadini per l’Ambiente e il Territorio”: modificare i Regolamenti Comunali e introdurre distanze minime di sicurezza tra impianti che gestiscono rifiuti e le abitazioni.
Tiene infatti ancora banco la questione dei progetti insalubri in via di approvazione nel Comune di Pomezia, soprattutto dopo l’approvazione dell’elaborato R.I.R. nel consiglio comunale di Pomezia di giovedì 24 novembre scorso, che di fatto ha asseverato la compatibilità̀ urbanistica fra il progetto della centrale per la lavorazione dei rifiuti organici proposta dalla COGEA S.r.l. in località Santa Palomba – Roma 2 e i vicini impianti a rischio di incidente rilevante, Eni e Liquigas.
I cittadini, costituiti nel Comitato spontaneo – “Cittadini per l’Ambiente e il Territorio” – non ci stanno e lanciano una nuova proposta, l’ennesima, a tutti i consiglieri comunali di Pomezia per evitare la realizzazione di quei progetti che come questo sono reputati da molti, rischiosi per la salute e la sicurezza dei cittadini e l’integrità̀ dell’ambiente di Pomezia.
“Come noto – dichiarano dal Comitato – sono in ballo molti progetti di società̀ che intendono avviare sul territorio della Città di Pomezia una serie di impianti per il trattamento di sostanze anche pericolose, tra i quali rifiuti (tra tutte si pensi a MAD-GST, Ecosmile, Cogea, etc.). La situazione di forte “promiscuità” tra realtà industriali, agricole e abitative che caratterizza il
nostro territorio, la già fitta presenza di industrie insalubri, sommate al marcato impatto ambientale di questi nuovi progetti e “l’effetto cumulativo” che ne consegue, rischiano di creare situazioni di grave pericolo per la salute di tutti noi.
A parole sembra siano tutti siano contrari: il Sindaco, la Giunta, il Consiglio Comunale, i vari Comitati di quartiere e le Associazioni, ma alle dichiarazioni di contrarietà non seguono atti
concreti di opposizione e regolamentazione del fenomeno che, invece, vediamo portare avanti con
decisione in altri Comuni (tra i tanti Fiumicino, Fara in Sabina e Cittaducale solo per citare i Comuni del Lazio).
Nel prendere atto della pressoché totale assenza di questo importante e vitale argomento nel dibattito politico e nell’azione di governo della Città, abbiamo dato vita ad un Comitato spontaneo, “Cittadini per l’Ambiente e il Territorio”, ed elaborato una proposta concreta, fattibile e soprattutto che ha portato con successo, come asseverato anche dal T.A.R., a regolamentare il fenomeno delle centrali per la lavorazione dei rifiuti, degli impianti di compostaggio, delle discariche e degli impianti classificati come insalubri e ad evitare la realizzazione di molti di questi progetti: l’introdurre nei regolamenti comunali di distanze minime per questi impianti dalle civili abitazioni.
Se Pomezia, nell’inerzia generale, si appresta a diventare un “distretto del rifiuto” riteniamo sia dovere di tutti, a maggior ragione di chi riveste cariche pubbliche, fare quanto possibile affinché questo processo avvenga con la massima garanzia e tutela per la salute e la sicurezza dei cittadini.
La proposta è stata trasmessa al Sindaco Fabio Fucci e a tutti i consiglieri comunali di Pomezia nell’auspicio che si superi questa fase di chiacchiere e dichiarazioni di contrarietà e si passi ad una
fase concreta ed incisiva.
Siamo ovviamente disponibili ad approfondire la tematica ed anzi auspichiamo un eventuale confronto pubblico, magari in un consiglio comunale convocato ad hoc, per illustrare questa proposta: insomma la strada per evitare la realizzazione di quegli impianti impattanti o peggio classificati come “insalubri” nei pressi delle civili abitazioni o cosa ancor più grave dei centri abitati a tutela della salute è ancora ampliamente possibile.
Chi volesse prendere visione della documentazione può inviare una mail a cat.pomezia@gmail.com