“Il fatto è inquietante e non può e non deve essere sottovalutato – ha commentato Anna Mirarchi, segretaria circolo PRC Pomezia – L’associazione di scacchi è un punto di riferimento non solo per il quartiere, ma per l’intera città, con generosità offre la condivisione dello spazio ai tanti che non hanno sede. Ha ospitato il Forum Pomezia Acqua Pubblica, l’associazione Attac Pomezia, il Partito della Rifondazione Comunista, il gruppo dello Sportello Donne, la Rete Antirazzista e ultimamente la raccolta di abiti e altri generi di prima necessità per i migranti arrivati nella nostra città”.
“Un gesto vigliacco, estraneo ad ogni logica e dialettica democratica, rivolto a tutte queste forme di solidarietà, di resistenza, di lotta, che lì in quella fucina prendono vita – ha proseguito la Mirarchi – Gli atti di violenza contro un’associazione, un partito, sono una grave ferita alla democrazia e alla vita sociale. Occorre la massima vigilanza per evitare che toni esasperati di scontro ideologico e la diffusa sfiducia nella politica inneschino, nella crisi sociale, nuovi minacciosi episodi di sfida alla libertà dell’organizzazione e dell’espressione politica e civile. Brutalità, violenza, intimidazioni sono estranee alla democrazia e devono essere combattute ogni giorno, con serietà e impegno civile.
È dunque necessario indagare sulle origini di questo gesto, vigilando perché fatti come questi non si ripetano più. Per quanto ci riguarda, proseguiremo nel nostro impegno di sempre, a favore dei più deboli e per la nostra città”. Sulla vicenda è arrivato anche il commento di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc. “Voglio esprimere la vicinanza mia e del partito tutto ai compagni e alle compagne di Rifondazione Comunista di Pomezia – ha dichiarato Ferrero – Durante le vacanze la serranda della sede utilizzata da rifondazione e da altre associazioni è stata fatta segno di una aggressione: 5 colpi di pistola esplosi contro la saracinesca. Oggi abbiamo denunciato il tutto alle forze dell’ordine ma vogliamo dire forte e chiaro una cosa: non sappiamo qual è il motivo specifico per cui ci avete sparato, se per la campagna in solidarietà con i migranti che stavamo facendo in questi ultimi giorni o per altro. Noi questo non lo sappiamo, ma sappiamo un’altra cosa: non ci faremo intimidire, con 5 pallottole non ci fermerete!”.