Ha deciso di consegnarsi ai Carabinieri della Compagnia di Pomezia che lo stavano ormai braccando, il ragazzo italiano di 20 anni con precedenti penali che era ricercato dalla sera del 1 agosto scorso poiché ritenuto autore dell’omicidio del cittadino marocchino di 42 anni, avvenuto nel complesso popolare di via Federico Fellini, a Pomezia.
Poco prima del tragico epilogo, la vittima aveva avuto un’animata lite, dapprima verbale e poi fisica, con il 20enne, secondo una prima ricostruzione, per l’occupazione abusiva di un appartamento delle palazzine popolari.
Una pattuglia di Carabinieri in transito, udite delle urla provenire dal complesso, si è avvicinata notando il 42enne marocchino che si stava aggirando, armato di accetta, in uno dei corridoi di congiunzione delle palazzine.
Vista la situazione, i militari avevano deciso di avvicinarlo per disarmarlo, ma qualche istante prima di raggiungerlo, uno sconosciuto, approfittando dell’oscurità, gli ha lanciato contro un pouf che lo ha colpito al capo provocandone una rovinosa caduta nella quale il cittadino marocchino ha violentemente battuto la testa a terra.
Immediatamente soccorso, le condizioni di salute sono apparse subito critiche con una frattura dell’osso temporale destro. Nonostante l’intervento dei sanitari – prima della clinica Sant’Anna di Pomezia poi dell’Ospedale “San Giovanni Addolorata” di Roma dove è stato trasferito- dopo due giorni è morto.
I risultati delle indagini dei Carabinieri della Stazione di Pomezia e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pomezia, coordinate e pienamente condivise dall’Autorità Giudiziaria di Velletri, hanno consentito di chiudere il cerchio attorno all’arrestato.
Il 20enne si è immediatamente reso irreperibile sia nella propria abitazione, sia nei luoghi che spesso frequentava, vagando tra Pomezia e Roma e dormendo in giacigli di fortuna.
L’altra sera, sentitosi braccato dai Carabinieri e oramai sfinito, ha deciso di presentarsi spontaneamente in caserma.
Dopo la notifica del fermo di indiziato di delitto emesso nei suoi confronti, il 20enne è stato trasferito nel carcere di Velletri. La misura è stata convalidata dal GIP che ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.