Case popolari in vendita. E’ stato deliberato dalla Giunta di Pomezia lo scorso giovedì, 31 luglio, il piano di alienazioni e valorizzazioni per il triennio 2014-16, un prospetto che dovrà essere approvato con il bilancio di previsione 2014. Tra i beni inseriti ne salta agli occhi uno in particolare. Oltre a una farmacia comunale – quella di via Varrone – a un terreno in via Roma, al centro sportivo de La Macchiozza, all’autoparco di via Cincinnato e allo scheletro del teatro comunale, infatti, sono stati inseriti 94 degli alloggi popolari di piazza Aldo Moro: la quasi totalità degli appartamenti delle cinque palazzine di proprietà del Comune.
Una questione abitativa salita agli onori della cronaca solo pochi giorni fa, quando quattordici occupanti di alcuni appartamenti di piazza Aldo Moro hanno ricevuto un’ordinanza di sgombero che dava loro tempo un mese per uscire spontaneamente ed evitare un intervento coatto. Sono note le motivazioni addotte dall’Amministrazione di Pomezia: l’allontanamento degli abusivi trova ragione nell’esistenza di oltre 1050 persone che aspettano in graduatoria da anni l’assegnazione di una casa popolare. Si tratterebbe, quindi, di un intervento finalizzato a permettere a famiglie in emergenza abitativa di poter godere di un diritto finora negato. Di questi nuclei familiari, già uno ha potuto prendere possesso di un appartamento nei giorni scorsi dopo l’uscita spontanea di uno degli abusivi.
Ma se questi appartamenti verranno venduti, quali saranno gli alloggi dove sistemare gli aventi diritto (nota del direttore)?
Circa 2 milioni e 260 mila euro il valore stimato in delibera di tre quarti degli alloggi inseriti nel piano, che dovrebbero essere alienati nel 2015, mentre l’eventuale vendita del restante quarto – valutato in 753 mila euro – è stata inserita per l’anno corrente. Somme non indifferenti che inducono a interrogarsi sulla loro eventuale destinazione. Se questi fondi serviranno a ripianare le casse del Comune – permettendo alla Giunta 5 Stelle di mettere un altro tassello verso l’obiettivo del pareggio di bilancio – o se, invece, saranno finalizzati alla realizzazione di nuovi alloggi di edilizia popolare, è un interrogativo di grande interesse.
E per quanto riguarda gli eventuali acquirenti? Dal valore totale delle case stimato nella delibera sembrerebbe derivare – con un calcolo del tutto orientativo – un costo per singolo alloggio di molto inferiore a quello di un comune appartamento. Una condizione che potrebbe favorire l’acquisto da parte dei legittimi assegnatari – nel caso fosse prevista per loro una speciale proposta di vendita – ma che potrebbe comunque risultare inaccessibile per una famiglia con le caratteristiche richieste per l’assegnazione di una casa popolare. Quali siano le ipotesi alternative per situazioni di questo genere è una delle questioni centrali della vicenda che, visto il silenzio stampa annunciato dal Sindaco fino al 31 agosto, siamo ad oggi costretti a lasciare aperte.
Martina Zanchi