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PETTIROSSO, LA COMMISSIONE PROPONE IL SUO ACCORDO

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Si e’ svolta questa mattina la Commisione Patrimonio per discutere della complicata vicenda Pettirosso. Davanti ad un nutrito pubblico si sono confrontati 8 consiglieri, 5 di maggioranza e 3 di opposizione, il Dirigente ai Lavori Pubblici Renato Curci e l’avvocato del Comune Donato D’Angelo. Nonostante fosse stata garantita la sua presenza, era invece assente il Sindaco Enrico De Fusco. Presente l’Assessore alle Finanze Antonio Maniscalco. Il presidente della Commissione, Fabio Mirimich, ha illustrato la proposta del Comune, preceduta dalla relazione tecnica dei Lavori Pubblici.
“Il Valore di superficie è stato impostato al minimo, 280 euro al mq. Le aree sono state censite e valutate secondo legge – ha spiegato Curci- arrivando ad un valore di 6 milioni e 800 mila euro per ogni edificio, a cui va aggiunto il valore del terreno, di circa 1 milione e 600 mila euro. A livello tecnico il Comune non può prendersi la responsabilità di impostare valori più bassi”. “I CTU in corso – ha dichiarato Mirimich – sembra stiano sostenendo le ragioni del Comune;  noi vogliamo comunque arrivare ad una transazione che sia anche a garanzia dei cittadini direttamente danneggiati da questa vicenda, anche se andranno comprese a loro carico parte delle spese legali”.   La discussione si è quindi infervorata, con opinioni contrastanti tra opposizione e maggioranza. Circa 700 mila euro le spese legali, da aggiungere ai costi dell’accordo.
“L’ipotesi di transazione deve essere supportata da un parere terzo che garantisca la correttezza della stessa – ha specificato Schiumarini – per tutelare non solo gli acquirenti della Pettirosso, ma anche tutti gli altri cittadini di Pomezia e noi consiglieri che voteremo la delibera”.  “Il Comune ha dovuto per legge iniziare le cause, senza le quali sarebbe tornato automaticamente in possesso delle superfici e di quanto le sovrasta”, ha spiegato l’avvocato D’Angelo. “I calcoli fatti sono incongrui – ha affermato Raimondo Piselli – perché computati al 2011 e non all’anno dei fatti, ovvero al 1992. In questo modo sono sfavorevoli agli acquirenti”. “Non e’ vero – ha risposto Curci – i calcoli hanno seguito la logica imposta dai CTU”.  “La nostra proposta e’ quindi di 280 € al mq più le spese legali, sulle quali possiamo cercare di trattare al minimo”, ha dichiarato Mirimich, invitando comunque i consiglieri a presentare ulteriori proposte da discutere in Consiglio comunale.

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