Pestano a sangue il capotreno del Leonardo che collega Roma all’aeroporto di Fiumicino. Il branco riesce a prendere l’aereo.
Un viaggio a Tenerife con una sosta di troppo, tanto basta per causare la morte del capotreno del Leonardo che collega Roma all’aeroporto di Fiumicino. Malmenato a calci e pugni fino al trasporto – obbligato – in ospedale. Non è la prima volta che il personale ferroviario è al centro di aggressioni, questa però è stata più forte di altre. 6 ragazzi, identificati e denunciati dalla Polaria, al centro della mattanza. Questi sono stati lasciati partire per le vacanze estive nonostante le ricostruzioni abbiano determinato la loro effettiva esecuzione del misfatto.
Le telecamere di videosorveglianza presenti stanno cercando di fare ulteriore chiarezza sulla vicenda. L’episodio, denunciato dai sindacati nella giornata di ieri, è accaduto intorno alle 18 con i ragazzi che hanno iniziato a discutere perchè sprovvisti di biglietto. La lite è degenerata con conseguenze piuttosto importanti. Le condizioni del capotreno sono piuttosto compromesse. Nel senso che l’aggressione è stata feroce. I ragazzi, una volta arrivati a Fiumicino, hanno fatto perdere le loro tracce.
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L’uomo ha avuto una prognosi di 7 giorni, a testimonianza della gravità della situazione. A tal proposito intervengono anche i sindacati di categoria che chiedono maggiori tutele per i dipendenti: non è la prima volta che aggressioni passano in secondo piano. Quello che è successo al treno che collega la stazione Termini all’aeroporto di Fiumicino è un campanello d’allarme. L’ennesimo – da ascoltare e debellare – quanto prima. Non solo con il supporto della Polaria, ma con la giusta prevenzione.
In cima all’agenda delle priorità. Questo chiedono i sindacati a gran voce per evitare che notizie simili scoraggino anche la clientela, infatti lo spavento comincia a serpeggiare nei luoghi del turismo. Con l’estate in pieno svolgimento, si rischia l’effetto boomerang.