Picchiava la giovanissima moglie e la costringeva a stare inginocchio per ore, con il figlioletto di appena 2 mesi in braccio, se non guadagnava abbastanza prostituendosi. Questa la tragica storia di una romena di appena 20 anni, costretta dal marito a vendersi sulle strade di Roma e Pomezia. I Carabinieri della Stazione Roma Divino Amore, guidati dal Capitano Marco Spaziani della Compagnia Carabinieri di Pomezia, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Roma, a carico di un cittadino romeno di 46 anni, già conosciuto alle forze dell’ordine. L’uomo è accusato di induzione alla prostituzione ai danni della moglie. La sera del 5 settembre scorso, lo straniero, dopo aver minacciato e picchiato la moglie, una connazionale di 20 anni, l’ha costretta a prostituirsi sulla via Cristoforo Colombo. Quanto guadagnato dalla moglie sul marciapiede sarebbe stato, poi, impegnato dal 46enne per pagare le spese legali necessarie per presentare un ricorso contro un decreto di espulsione dal territorio Italiano che gli era stato imposto. Quando la serata andava “storta” e i guadagni erano esigui, il 46enne si accaniva nuovamente sulla moglie, picchiandola e minacciandola anche con un grosso coltello da cucina. La rabbia dell’uomo non sbolliva nemmeno una volta giunti a casa dove, più di una volta, la donna in lacrime era costretta a rimanere a terra in ginocchio per diverse ore, il tutto sotto gli occhi del loro figlio di soli 2 mesi, che la giovane doveva comunque tenere in braccio.
La vittima è riuscita a trovare il coraggio per scappare di casa e andare a denunciare i fatti ai Carabinieri della Stazione Roma Divino Amore. I militari hanno raccolto numerosi elementi a suffragio del racconto della donna, grazie ai quali l’Autorità Giudiziaria ha potuto emettere il provvedimento restrittivo nei confronti del marito sfruttatore. L’uomo si trova ora nel carcere di Regina Coeli.