quattro giovani agenti, tutte donne, tra cui una con laurea specifica di educatrice. L’iniziativa prevedeva quattro giornate, di cui la prima dedicata alla teoria e le restanti alla pratica. I trecento scolari che hanno preso parte al corso sono stati divisi in gruppi di sessanta e l’intero progetto ha avuto una durata complessiva di un mese, proprio per poter coinvolgere tutti gli studenti.
Le agenti hanno assegnato ad ogni ragazzo un ruolo: pedone, ciclista e addirittura di conducente di automobile. Il materiale didattico, come cartelli segnaletici e depliant illustrativi, è stato in parte portato dagli stessi agenti, che l’hanno prelevato per l’occasione dal deposito della Polizia Municipale, mentre tutto il necessario cartaceo, utilizzato per costruire ad esempio i semafori, ed i gessetti per le scritte della segnaletica orizzontale, è stato fornito dalla scuola. Agli alunni, cge frequentano le classi quarte e quinte, è stato insegnato a capire quando, come
e dove attraversare, a conoscere e capire come comportarsi quando si accende questo o quel colore del semaforo. Gli alunni, a quanto riferito dagli agenti, hanno seguito le lezioni con interesse ed attenzione. A tutti i ragazzi sono stati rilasciati certificati di lode, oltre ad un “attestato di pedone”, avendo tutti lodevolmente superato gli esami. Il corso era già stato svolto nel 2010: visto l’ottimo risultato le maestre hanno voluto che si ripetesse anche quest’anno. Per dovere di cronaca va detto che il progetto educazione stradale si è svolto per la disponibilità del comandante della polizia municipale Francesco Passaretti, che sensibile ai problemi dei giovani ha organizzato la squadra delle agenti maggiormente in grado di insegnare ai bambini, ma soprattutto capaci di interessarli al progetto che li porterà, come pedoni e ciclisti, a viaggiare sicuri sulle strade di Ardea, spesso pericolose. Lezioni come queste, si spera, eviteranno che in futuro ci sia la necessità di far costituire nuove associazioni come quella nata per ricordare la giovanissima “Pasma”.
Luigi Centore