Durante il viaggio in Belgio, Papa Francesco ha chiesto scusa per gli scandali legati alla pedofilia in Chiesa
Durante il suo 46° viaggio apostolico, Papa Francesco ha messo in luce alcuni dei temi più rilevanti per la società globale, tra cui pace, educazione, ambiente e accoglienza. Il motto scelto per questa visita, “Pour servir”, sottolinea il dovere della Chiesa di mettersi al servizio degli altri. Dal cuore dell’Europa, il Pontefice ha lanciato un forte appello alla costruzione di ponti di pace, in particolare per i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, ribadendo l’importanza di cercare compromessi onorevoli. La Chiesa, ha ricordato il Papa, vuole essere un sostegno nell’affrontare queste sfide globali, con la convinzione che l’umanità ha una vocazione alla pace e al bene.
Le parole di Papa Francesco in Belgio contro la pedofilia nella Chiesa
Papa Francesco ha affrontato apertamente uno dei problemi più gravi che affliggono la Chiesa: la pedofilia. In un discorso vibrante, ha descritto gli abusi sessuali sui minori come una “vergogna” di cui la Chiesa deve assumersi la piena responsabilità. Paragonando i pedofili a Erode, ha esortato la Chiesa a chiedere perdono e a impegnarsi fermamente per risolvere questo dramma affinché non si ripeta. Il re Filippo, presente con la regina Matilde, ha lodato l’intransigenza del Papa nella denuncia di queste atrocità, ribadendo la necessità di continuare senza sosta gli sforzi di prevenzione e riparazione.
L’incontro con le vittime di abusi
Durante la visita, si prevede anche un incontro non ufficiale con alcune vittime di abusi. Francesco ha sottolineato come la Chiesa stia lavorando in tutto il mondo per prevenire simili tragedie, ascoltando e accompagnando le vittime. Questa piaga, purtroppo, rappresenta una dolorosa contro-testimonianza che ha segnato la credibilità della Chiesa. Tuttavia, il Papa ha espresso l’impegno della Chiesa nel proseguire sulla strada della riforma, con un programma capillare di prevenzione che coinvolge tutte le diocesi a livello globale, rafforzando il dialogo e la trasparenza.