Questa mattina ad Ostia, alle ore 7, due clochard hanno segnalato alla polizia la presenza di un cadavere nella pineta tra Viale dei Promontori e Via Mar Rosso. Si tratta di una donna polacca di 63 anni.
E’ stata ritrovata in una delle baracche della zona, abitata per lo più da persone dell’est Europa.
Si sono recati nella Riserva gli agenti del Commissariato del Lido, diretto dal dirigente capo Antonio Franco, e il medico che ha effettuato gli accertamenti di rito. Secondo la sua analisi la donna (trovata vestita), non presenterebbe segni di violenza, ma è tutto da verificare con indagini più accurate.
Non è la prima volta che si sente parlare di disagi nelle pinete di Ostia. A luglio il parco Acqua rossa, a 2 kilometri dalla zona del ritrovamento del cadavere, c’era stato un incendio. La causa, secondo gli abitanti del luogo, era il degrado e l’incuria a cui era stato lasciato dall’Ama e l’amministrazione municipale. La zona, infatti, era piena di rifiuti ed era frequentata dai tossicodipendenti. Anche qui, poi, c’erano delle baracche. Le tensioni tra i loro abitanti e chi si drogava, sotto l’assenza delle istituzioni, sono una tra le possibili cause del rogo.
Altre baracche si trovavano fino a poco fa anche sulla sponda destra di Via dei Pescatori, a meno di 1 kilometro da Via Mar Rosso dalla parte opposta ad Acqua rossa, in un’altra area di boscaglia e pineta tenuta incolta.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Andrea Schiavone, ingegnere e presidente delle associazioni LabUR e Severiana, oltre che coordinatore del Comitato Civico 2013. Secondo lui ci potrebbe essere una connessione tra l’omicidio della donna polacca e la cattiva gestione dei senzatetto di quest’ultima zona.
“Lì hanno fatto degli sgomberi senza mai assistere le persone con i servizi sociali- ci ha rivelato– quindi sgomberano da una parte e loro se ne vanno dall’altra…soprattutto nel periodo invernale”.
“In quell’area poi, non molto tempo fa, una donna ha avuto un bambino morto”. Colpa, probabilmente, delle condizioni climatiche e igieniche. Ma “i servizi sociali dicevano già di intervenire con razionalità” non realizzando finti sgomberi che non aiutano la zona, ma soprattutto questa povera gente.
Quindi la donna polacca potrebbe anche essere morta per motivi accidentali, senza pensare ad un omicidio.
Ma Schiavone fa notare come “doveva essere realizzata una stradina, il naturale proseguimento di Via dei Promontori, che collegasse con l’ospedale Gb Grassi: un intervento per la viabilità e la riqualificazione urbana, ma anche di assistenza sociale, perché avrebbe garantito anche la collocazione dei senzatetto in un parco limitrofo”.
I lavori, però, non sono mai stati realizzati, nonostante le buone intenzioni (almeno a parole) della precedente giunta di centro-destra (sostituita oggi da quella a guida PD).
“Il punto– aggiunge Schiavone- è che non si sta facendo nulla da anni, pur sapendo che tutte queste zone c’è un forte degrado sociale e ambientale. E tra possibili ed occasionali incendi, regolamenti di conti o casi di criminalità è chiaro che prima o poi il morto ci scappa. C’è una situazione per cui prima o poi qualcosa accade”.
Questo non significa che la donna sia stata uccisa, ma sicuramente la condizione delle pinete di Ostia in zona Stella Polare, è insostenibile e c’è bisogno di interventi forti da parte dell’amministrazione. Ma essendo quest’ultima commissariata, la paura è che bisognerà attendere ancora. Sperando che, nel frattempo, non ci siano altri incendi o morti.