Contestazione nella notte davanti la sede del X Municipio: il movimento “Noi” si oppone al centro d’accoglienza dentro Ostia.
Uno striscione è comparso questa notte sotto la sede del X Municipio, nel centro di Ostia. I membri del gruppo “Noi” hanno contestato la decisione di aprire e ampliare un centro d’accoglienza all’interno del ex colonia Vittorio Emanuele II, storica struttura architettonica sul lungomare lidense. Lo striscione di contestazione è stato appeso proprio a pochi passi dall’entrata all’Aula Massimo Di Somma del parlamentino lidense.
La contestazione contro il centro d’accoglienza nella Vittorio Emanuele a Ostia
A portare avanti la contestazione contro il presidente Mario Falconi e il sindaco Roberto Gualtieri sono i dirigenti di “Noi”, nelle persone di Carlotta Chiaraluce e Delio Andreoli. Lo striscione simboleggia la contrarietà alle attuali politiche della Giunta lidense, che vuole trasformare un grosso patrimonio architettonico del territorio di Ostia in un grande centro d’accoglienza, il tutto poi fatto con soldi pubblici.
L’investimento di Roma Capitale sul centro d’accoglienza a Ostia Ponente
Alle casse comunali l’ampliamento del centro d’accoglienza dentro la Vittorio Emanuele di Ostia, che già ospita 28 posti letto per clochard, costa 750 mila euro. Fondi presi con il famoso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che praticamente ristrutturerà la storica struttura lidense ma al solo fine di ospitare ulteriori senzatetto all’interno di questo stabile. Una struttura, quella della Vittorio Emanuele, che rischia con questo progetto di caricarsi il disagio e il degrado dell’area della Stazione Termini in vista del Giubileo.
La critica alla Caritas sul centro d’accoglienza nella Vittorio Emanuele
Se la Caritas all’interno dello stabile ospita già oltre 20 persone, lo stesso Ente per la promozione della carità sembra non tenere conto dei problemi che potrebbero palesarsi con un’ulteriore ampliamento del centro d’accoglienza sul lungomare di Ostia. Altri clochard che, con problemi di microcriminalità, andrebbero ad aggiungersi all’interno di una struttura occupata abusivamente in alcune sue aree, con gli occupanti già coinvolti in illeciti ripresi anche dalle testate giornalistiche nazionali e i programmi televisivi di approfondimento politico.