“Rifiuti di ogni genere – ha continuato Marsella – da televisori a divani, da materassi a vestiario è quello che si può trovare in ogni angolo della pineta tra i resti di roghi, che nel recente passato sono già stati causa di incendi ed una vera e propria baraccopoli abitata da decine di rom e stranieri, anche minorenni, che vivono nel degrado più assoluto ed in condizioni igeniche inammissibili e che soprattutto sottraggono l’area a tutti i residenti che non possono viverla come vorrebbero rappresentando un pericolo per tutto il quartiere come già fatto notare da più di un comitato di zona. La questione più assurda è che la zona in questione è già stata messa sotto sequestro due volte, l’ultima un anno fa, senza che l’amministrazione municipale facesse nulla per impedire nuovi insediamenti abusivi e garantisse la tutela del verde. Proprio dopo lo sgombero avvenuto ad Aprile scorso, notammo che solo alcuni giorni dopo già erano nuovamente presenti i primi nomadi e presentammo, grazie all’intervento dell’eurodeputato Mario Borghezio giunto a verificare di persona, un esposto alla procura di Roma. Chiediamo spiegazioni e l’immediato intervento da parte di una giunta – ha concluso Marsella – forse troppo impegnata in altri affari che vengono dopo le priorità di questo territorio”.
Ostia, sopralluogo in pineta Acque Rosse: baracche e rom in area posta sotto sequestro
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