alte fino ad oltre due metri, è stata localizzata grazie agli occhi elettronici della Polizia nell’ambito di una più estesa area verde, difficilmente accessibile anche ai veicoli di servizio.
Gli equipaggi, indirizzati sul posto dalla Sala Operativa ed orientati attraverso le indicazioni del “Poli 93” che ne ha seguito il percorso fino all’obiettivo, hanno rinvenuto una vera e propria piantagione dotata anche di una stazione meteorologica digitale, un rilevatore del tasso di umidità. Sul posto gli Agenti hanno trovato anche alcune sacche di fertilizzanti, verosimilmente utilizzati per una migliore “resa” della coltivazione.
Il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro, mentre la Polizia Scientifica ha provveduto ad effettuare i rilievi fotografici. Le piante sono state sequestrate e verranno analizzate domani.
L’area del ritrovamento, che arriva al confine con Tor Carbone, è vasta circa 60 – 70 ettari ed alcune zone, come quella in questione, risultano particolarmente impervie ed inaccessibili, a causa della fitta vegetazione e dei rovi. Le piante rinvenute si trovavano in uno spazio abbastanza scosceso e non erano visibili dalle
stradine sterrate del parco. I coltivatori dello stupefacente, al momento ignoti, dovevano pertanto ritenersi al sicuro da possibili “visite” della Polizia, ma non avevano tenuto in considerazione la possibilità dei controlli dall’alto. Il proprietario dell’area più volte, nel passato, aveva denunciato agli agenti di aver trovato la rete di recinzione divelta in più punti, ma neanche lui si era mai accorto della piantagione all’interno del suo terreno o dell’andirivieni di sconosciuti.
