Alessandro Impagnatiello questa mattina sarà interrogato dai magistrati in Tribunale: dovrà spiegare perché uccise Giulia Tramontano.
Alessandro Impagnatiello parlerà per la prima volta davanti ai giudici, chiamato a fornire i dettagli legati all’omicidio di Giulia Tramontano e soprattutto le ragioni che hanno portato ad avvelenare la ragazza incinta. I pm che ormai da mesi stanno esaminando il caso, vogliono chiarire le motivazioni davanti quest’atroce uccisione: cosa spinse il barman a uccidere la propria compagna in maniera così violenta? Soprattutto: perché cercare di far perdere il bambino alla ragazza?
Alessandro Impagnatiello parlerà dell’omicidio di Giulia Tramontano
Il barman si è presentato puntuale in Aula di Tribunale, dove inizierà il processo sull’omicidio di Giulia Tramontano. I magistrati devono capire la motivazione che ha portato all’uccisione della donna, ma anche del proprio bambino in grembo: il piccolo Thiago. In Tribunale, Impagnatiello sarà ascoltato dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo. Tra i dossier che saranno esaminati, oltre l’omicidio della giovane, la ricerca ossessiva dei veleni da parte dell’uomo per far perdere il bambino alla ragazza.
Le ricerche per avvelenare la ragazza e il bimbo in grembo
Secondo le indagini effettuate dalla Procura di Milano, Impagnatiello comincia a cercare veleni per Giulia Tramontano da dicembre 2022. Fa delle ricerche attraverso la piattaforma di Google, facendo intuire come l’uomo volesse l’aborto della giovane donna e quindi la morte del feto. Le prime ricerche sono state “ammoniaca feto”, con la sostanza utilizzata per far perdere il bambino. Già il giorno 9, la stessa ragazza avrebbe contattato la madre lamentando “un sapore di ammoniaca nell’acqua”.
Come spiega Leggo, dal periodo di Natale la ragazza comincia ad avvertire problemi di salute legati ai veleni. Giulia Tramontano lamenta “forti dolori allo stomaco” con la mamma, cercando anche delle soluzioni mediche per non mettere a rischio la gravidanza. Dall’11 dicembre, Impagnatiello avrebbe cominciato a cercare anche veleni per topi da utilizzare contro la compagna: dovevano far morire il bambino, ma soprattutto essere inodore e insapore. Versati principalmente nelle bevande calde per confondere la vittima, la traccia di queste soluzioni velenose sarà rivelata solo dalle autopsie sulla donna e Thiago. Un metodo che, secondo le perizie, sarebbe andato avanti fino a qualche giorno prima dell’omicidio.
Alessandro Impagnatiello racconta come ha ucciso Giulia Tramontano
Nel Tribunale di Milano, Alessandro Impagnatiello racconta le ultime ore di Giulia Tramontano. Il barman non riusciva più a vivere la doppia vita, diviso tra la relazione con la ragazza e l’amante: per quest’ultima era arrivato a falsificare un test del DNA, volto a dimostrare alla donna come il figlio della giovane uccisa non fosse il suo.
La vita fatta di contraddizioni aveva portato il killer in uno stato di pressione e blackout mentale, in una situazione che sarebbe esplosa nell’omicidio. Quel giorno Giulia lo ignorava, in una situazione che aveva ulteriormente stranito il barman. Vedendo un coltello per tagliare le verdure, l’uomo ha approfittato della distrazione della compagna per prenderlo e accoltellarla: al momento della prima coltellata, all’altezza del collo, la giovane si era rialzata dopo aver preso un cerotto (si era procurata una ferita al dito per tagliare le verdure).
Il tentativo di occultare il corpo della donna
Impagnatiello non ha saputo definire quante coltellate ha inferto su Giulia, in una follia che però ha confermato la volontà di ucciderla nell’uomo. Il barman, dopo l’uccisione della donna, avrebbe provato a occultarne il cadavere: portata la donna incinta nella vasca da bagno, avrebbe provato a bruciarne il corpo utilizzando dei prodotti per casalinghi infiammabili. Un tentativo che non andrà a buon fine, riprovandoci sul corpo martoriato anche nella zona delle cantine.