Pomezia ed Ardea sempre più legate al duplice omicidio di Cecchina. Oggi è infatti stato catturato il presunto quarto uomo che nella notte tra il 29 e 30 maggio partecipò all’uccisione di due pregiudicati, il marocchino Rabii Baridi e l’italiano Fabio Giorgi, rispettivamente di 34 e 41 anni, entrambi spacciatori di sostanze stupefacenti. Quella notte altre due persone furono ferite gravemente. L’ultimo arrestato è Pietro Cutuli, un giovane siciliano trapiantato ad Ardea, legato alla cosca dei Santapaola. Il fermo è avvenuto questa notte proprio ad Ardea, nella sua abitazione. Di Torvaianica un altro dei presunti killer, Sante Fragalà, pregiudicato trentasettenne, compagno della vigilessa di Albano Sonia Pisani, anche lei in carcere. Il commando era formato anche da Agatino Mascari, anche lui di origine siciliana ma residente a Pomezia. I tre erano stati fermati il 21 Giugno in quanto individuati come i responsabili della la violenta sparatoria in via Colle di Nasone, a Cecchina. Durante l’agguato gli assassini aprirono il fuoco dopo esser entrati nell’appartamento di una delle vittime, esplodendo più colpi di pistola. Gli aggressori scapparono a bordo di un auto. Inizialmente si parlò di un regolamento di conti legato al mondo della droga, ma poi il quadro si fece più complesso, con collegamenti anche con l’uccisione dell’ex sindaco di Pollica, Angelo Vassalo. Di queste ore l’indiscrezione che ci sia di mezzo anche un prestito di 100 mila euro, mai restituito, utilizzato per mantenere i familiari dei mafiosi in carcere.
Dei fermati ha fatto scalpore il fatto che la donna, Sonia Pisani, una vigilessa in servizio presso il Comune di Albano, detta “la sceriffa” per la sua severità, sia la figlia di un ufficiale dei carabinieri in congedo, Domenico Pisani, già capo di Stato maggiore e fra i fondatori dei Ros, ed avrebbe una sorella questore e un fratello ufficiale della Guardia di Finanza. Sembra che l’ex ufficiale dei carabinieri, insieme a due imprenditori, i fratelli Esposito, si sarebbe visto negare dal sindaco Vassallo il permesso per la realizzazione di uno stabilimento balneare ad Acciaroli. A conferma di questa tesi, il fratello del sindaco di Pollica rivelò che Angelo Vassallo, poco prima di morire, parlò di persone delle forze dell’ordine legate in qualche modo a personaggi poco raccomandabili. In questi giorni gli inquirenti stanno incontrando i loro colleghi salernitani per approfondire eventuali legami tra le due vicende.