Sono fioccate in questi giorni le denunce nei confronti dei proprietari dei chioschi adiacenti al cimitero, rei, secondo i vigili e le forze dell’ordine, di aver utilizzato impropriamente l’acqua destinata al cimitero con l’aggiunta dell’abuso edilizio. Una storia che risale a oltre venti anni fa quando il cimitero fu inaugurato;
i chioschi, allora delle vere e proprie “baracche”, senza bagni, usufruivano già dell’acqua proveniente dal pozzo comunale che veniva munita per mezzo di una pompa sommersa alimentata da corrente elettrica che pagava (e paga tutt’ora) il comune, utilizzando un rubinetto lasciato in strada sotto gli occhi di tutti dalla ditta costruttrice.
Qualche anno fa, sotto l’amministrazione Eufemi, si diede inizio all’allargamento del cimitero e alla costruzione di piazzole in cemento armato, con tanto di predisposizione alla condotta di scarico e all’installazione, sempre nella piazzola, di un tubo di acqua con all’estremità un rubinetto, proveniente dal pozzo comunale. Strutture quindi adibite per poter esser utilizzate e così è stato fatto, tanto che i nuovi proprietari hanno fatto installare anche dei servizi igienici. Qualche giorno fa però qualcosa è cambiato; a seguito di un esposto, non si sa se da parte di un anonimo cittadino, di un concorrente o addirittura di qualche solerte consigliere comunale, i carabinieri e la polizia municipale, hanno dato inizio ai controlli. I primi risultati sono stati, per ordinanza comunale, la chiusura dei servizi igienici all’interno del cimitero per ben due giorni e conseguentemente di quelli dei chioschi, in quanto le acque fetide, tramite la condotta comunale, venivano scaricate in una fossa di raccolta.
Oggi i bagni all’interno del cimitero sono stati fatti riaprire, diversa sorte per quelli dei chioschi che tutt’ora sono chiusi.
Preoccupati i commercianti che ,ammettendo le loro possibili colpe ,hanno spiegato come tutto sia stato fatto in buona fede visto che, tra l’altro, pagano un occupazione maggiore rispetto a quando avevano le “baracche”. Inoltre hanno spiegato di essersi affidati ad un geometra abilitato. C’è grande preoccupazione tra i commercianti che rischiano di essere accusati di abuso edilizio visto che, hanno spiegato, sono stati eseguiti anche dei lavori. Certo è che né la municipale né i militari si sottrarranno nel comunicare all’ufficio preposto il risultato delle loro indagini e verifiche con la possibile sospensione dell’attività.
Le indagini nel frattempo continuano con il brigadiere Francesco Meloni che ha già sentito una decina di persone tra tecnici, proprietari e personale vario. Una faccenda che molto probabilmente investirà anche politici di rilievo del territorio rutulo.
Luigi Centore