calce e realizzare le tamponature dell’importante opera pubblica”. “Va fatta notare – continuano dal partito di Di Pietro – anche la mancata installazione dei ponteggi su tutti i lati della struttura, opere provvisionali che comunque il contribuente nell’appalto paga. Oltre all’elevatore meccanico, la carriola posta al bordo della terrazza, pronta a finire nel sottostante terreno: stando all’inosservanza della legge 81/08 sulla sicurezza dei posti di lavoro, c’è da credere che forse qualche ignaro operaio intento a transitare nel sottostante piano senza casco possa subirne le conseguenze. Per dovere di cronaca va detto che già tempo fa lo stesso direttore dei lavori ha avvertito la committenza, la ditta esecutrice, la ditta subappaltatrice ed il coordinatore per la sicurezza in esecuzione della mancanza di rispetto delle norme di sicurezza, oltre ad aver richiesto per motivi gravi – quale l’imminente pericolo di vita, vista l’altezza – la sospensione dei lavori e l’immediato ripristino delle norme sulla sicurezza”. Ma quali sono i motivi di questa trascuratezza? “Purtroppo la ditta aggiudicataria ha vinto l’appalto con un ribasso d’asta superiore al 30%. Il necessario risparmio è quindi stato fatto dalla ditta subappaltatrice sulla sicurezza, a rischio dei lavoratori e dei committenti, che in caso di un controllo – con conseguente sequestro giudiziario – vedrebbe la realizzazione dell’opera in un futuro molto lontano. Ci si chiede come è possibile che la ditta aggiudicatrice dell’appalto, con ribasso al 30%, possa cedere in subappalto ad altra ditta: che garanzie ci sono per il committente e per la ditta subappaltatrice? Ancora una volta Ardea dimostra d’essere il paese del bengodi, dove tutto è permesso, tanto i controlli non ci sono”.
NUOVA SALA CONSILIARE: MA IL CANTIERE E’ IN REGOLA?
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