Nella riunione tenutasi questo pomeriggio presso la sede del comitato di quartiere della Nuova California, organizzata per discutere del timore degli abitanti del quartiere rispetto alla possibilità di nuovi insediamenti rom attrezzati, il presidente Piero D’angeli ha invitato l’attuale presidente del consiglio comunale Antonino Abate affinché illustrasse ai presenti la sua proposta di delibera contro questa eventualità, di certo non gradita dai cittadini. Una proposta, quella di Abate, che ha riscosso il consenso unanime dei presenti, preoccupati per i gravi problemi che i rom, già in numero consistente, creano nel quartiere. Abate si è dilungato nello spiegare i pericoli che corre avendo assunto il ruolo di presidente del consiglio, che comporta il compito di stilare l’elenco dei punti da portare in discussione in consiglio comunale. E proprio a causa di uno di questi punti – e più precisamente quello in cui si chiede l’approvazione di spostare la stazione appaltante per gli appalti pubblici – Abate sostiene di aver ricevuto delle pesanti intimidazioni. “Ho ricevuto addirittura delle serie minacce. E per di più, un consigliere telefonicamente mi ha detto: “di cosa ti vai ad impicciare? In questo ruolo ci starai altri due giorni”. Ricordo che in passato mi era già stata inviata la “notifica” di possibile attentato incendiario: un foglio con la foto di una Fiat 500, modello uguale alla mia auto, e con i bordi bruciati” . Al pubblico attonito Abate ha continuato a raccontare di altre intimidazioni ricevute. “Ho anche trovato i gatti impiccati al cancello, e non vado oltre per non impressionare i presenti: questo dopo aver segnalato che un appalto da quattro milioni di euro era lievitato a dieci”. Un passaggio Abate lo ha fatto anche per quanto riguarda “Mafia capitale”, ricordando che giorni fa è stato arrestato un personaggio che per due anni è stato assessore anche ad Ardea, nell’amministrazione che si è succeduta al vicequestore aggiunto della polizia di Stato Martino Farneti. Parole preoccupanti, segno di un malessere che si è instaurato in paese. Lo stesso Abate ha riportato alla luce gli attentati incendiari a vari personaggi politici come il sindaco, l’assessore alle finanze e precedentemente all’ambiente – settore questo sul quale non si trova ancora un accordo su chi dovrà essere il nuovo assessore – al presidente della commissione ambiente, a due consiglieri comunali. Abate ha però ricordato anche come le forze dell’ordine locali, come i carabinieri siano nelle due caserme sotto organico del 50%, mentre la polizia municipale termina l’orario di servizio alle 19.30, quindi dopo questa ora tutto pesa sui militi. Abate ha detto: “Dopo questi incendi è stato assegnato il porta a porta. Forse qualche malessere c’è”. Noi ricordiamo che gli autori di questi tristi e preoccupanti fatti sono ancora ignoti alla Magistratura. Alla riunione ha partecipato anche l’avvocato Falco anch’egli invitato dal presidente che ha spiegato che la cattiva amministrazione nasce se non c’è una democrazia partecipata e consiglieri che vogliono il bene comune. La riunione si è conclusa con l’invito di Abate, che ha annunciato per il 22 dicembre dei gazebo in piazza per una petizione popolare, una raccolta di firme da parte dei cittadini per sfiduciare il sindaco qualora non avesse ritirato le dimissioni. Ci si chiede, dopo queste dichiarazioni, soprattutto quelle riguardanti la minaccia di morte, se non sia il caso che qualcuno faccia presente all’antimafia la strana situazione del Comune di Ardea. Perché se non è mafia questa, di sicuro gli somiglia.
Luigi Centore