Si torna a parlare del parcheggio di piazza Sirio. Dopo il recente servizio del Tg5 sulla condizione dei camperisti di Ostia Levante, l’immensa area di sosta torna a far discutere la cittadinanza. Da diversi giorni, all’interno dell’area si starebbero verificando parcheggi che definiremmo “fantasiosi”, che di fatto ostruiscono la corretta circolazione all’interno di questa immensa piazza lidense.
La macchina in mezzo al parcheggio di piazza Sirio
Se la presenza dei camperisti da anni segna un tema di dibattito all’interno delle dinamiche politiche di Ostia, anche quest’ultimo episodio ha creato la bufera tra i cittadini. Una vecchia FIAT sarebbe stata immortalata in sosta in mezzo alla piazza, fuori dalle strisce bianche e che di fatto bloccava il transito dei veicoli provenienti dall’ingresso presente a via delle Quinqueremi.
Nel pieno della stagione estiva, quel parcheggio serve
Quel parcheggio serve, soprattutto in questi ultimi giorni di agosto, dove cittadini e turisti prendono d’assalto spiagge libere e stabilimenti balneari lungo la zona del lungomare Duilio. Sull’ultimo episodio, i commenti dei residenti sono al veleno: “Ma perché non si prevede un’area camper attrezzata?? Invece di questo ennesimo schifo?”. Un altro commento è molto più duro: “l lungomare non è zona camperistica, quindi sciò”.
I parcheggi infernali tra piazza Sirio e piazza Viale
Ma il problema di piazza Sirio, e le aree limitrofi, sono solo i camperisti? Assolutamente no, con nessuno che vuole accanirsi contro l’emergenza abitativa.
Qui un problema sensibile sono i parcheggi selvaggi, magari messi in piedi da quegli automobilisti che trovano questo parcheggio pieno e ugualmente lasciano l’automobile – di fatto – in mezzo alla strada, ostacolando la viabilità dell’area e rischiando di graffiare – e graffiarsi – qualche autovettura. Si parcheggia in curva, negli spazi limitrofi alla fine delle strisce bianche, creando un problema di circolazione. Tutto questo per non fare 500 metri a piedi, magari cercando posto su viale Vega o negli spazi adiacenti alla Stazione di Stella Polare.
Foto: Stefano Bruscarino