Genova. Le sue posizioni in materia religiosa potevano certamente definirsi ultra-conservatrici. Troppo conservatrici, forse, anche per la stessa Chiesa Cattolica, che era comunque al corrente delle sue idee e continuava a tollerarle. Infatti mentre il restante mondo ecclesiastico ligure, così come la Chiesa in generale, continuava a ritenere il vaccino una soluzione moralmente lecita, il suo punto di vista non è cambiato nel tempo. Continuava a sostenere che i vaccini contro il Covid fossero fatti di cellule ”derivate da feti abortiti” e che, di conseguenza, aveva deciso di non vaccinarsi perché atto profondamente immorale. Il Parroco Romeo era un No Vax convinto, aveva le sue idee. A 51 anni ha contratto il Covid che non gli ha lasciato scampo. A comunicare il decesso del sacerdote è la stessa abbazia di Santo Stefano. Qui Don Romeo era stato sostituito da un mese da un collega proprio per le sue gravi condizioni di salute.
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No Vax: quella bufala ”mortale” sui feti
La bufala, o fake news come preferiscono i moderni fruitori del web, dei feti abortiti nei vaccini è una vecchia storia che continua a colare negli ambienti conservatori. Come al solito, la semplificazione di una notizia crea l’ideologia, il panico e dunque la paura che porta a non vaccinarsi. In realtà, Focus qualche mese fa aveva già fatto molta chiarezza sulla quesitone. Aveva spiegato che “per ottenere grandi quantità del virus del raffreddore, per produrre i vaccini, è necessario introdurlo all’interno di cellule, affinché possa replicarsi. Le cellule utilizzate da AstraZeneca sono conosciute con il nome di HEK 293 (Human Embryonic Kidney 293). In italiano cellule renali embrionali umane 293: ottenute nel 1973 da Frank Graham nel laboratorio del prof. Alex van der Eb (Università di Leiden, Olanda), rappresentano una linea cellulare ampiamente utilizzata nella ricerca biomedica”.
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La spiegazione di Focus sulle cellule embrionali
Continua la spiegazione di Focus: ”Sono cellule estratte da un rene embrionale umano e modificate geneticamente in modo tale da ottenere delle cellule capaci di replicarsi indefinitamente. E’ quella che viene definita ‘linea cellulare’ e che mantiene gran parte delle caratteristiche di partenza. Quando è necessario utilizzarle vengono messe in coltura a condizioni di temperatura, umidità e nutrienti controllati; quando poi non vengono più utilizzate, si conservano a temperatura estremamente bassa, mantenendosi vitali ma dormienti per anni”. Come al solito, la realtà è molto più complessa. Informarsi bene, avere senso critico, richiede uno sforzo: la fatica del conoscere. In molti, non sono disposti a fare questo sforzo, perché avere paura senza motivo è sempre più facile.