Arrivata nello scalo romano, O.B., su ordine della Procura di Civitavecchia, è stata accompagnata dai poliziotti all’ospedale Grassi di Ostia, dove, l’esame radiografico dell’addome, ha rivelato quello che la donna aveva ingerito prima del volo.
Gli ovuli, dopo l’evacuazione, sono stati sequestrati e analizzati.
Gli esami di laboratorio hanno rilevato nell’eroina un elevato livello di principio attivo, il che avrebbe permesso il confezionamento di migliaia di dosi, per il “rifornimento” del mercato romano e del litorale.
La donna è stata arrestata dagli uomini del Commissariato di Fiumicino, diretti dal dott. Filiberto Mastrapasqua, e accusata di traffico internazionale di stupefacenti.