Dopo la morte del famoso sceneggiatore tv Teodosio Losito, verificatasi l’8 gennaio 2019, nella sua ZagarHollywood, ovvero la villa a Zagarolo dove lui e A. T. avevano ”allevato” una scuderia di divi del piccolo schermo, era spuntato anche un documento. Un testamento per la precisione, in cui proprio A. T. veniva nominato erede universale di un patrimonio milionario.
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A processo il compagno di Teo Losito per falso
Ora, però, A.T. è finito sul banco degli imputati, come confermato anche dal Messaggero, dal momento che il pm Carlo Villani ha firmato un decreto di citazione diretta a giudizio a suo carico con l’accusa di falso. L’udienza è già fissata per il 13 settembre prossimo. Secondo il pm, il produttore avrebbe costruito un piano ben congegnato per poter mettere le mani sull’eredità. Avrebbe, cioè, imitato la calligrafia del compagno, scrivendo e redigendo un testamento che lo nominava erede universale. Un patrimonio a sei zeri, costituito prevalentemente da immobili a Roma e a Milano, una casa a New York e anche la maxi-tenuta di Zagarolo.
Il documento per l’eredità milionaria
Il testamento sotto la lente del pm, riporta la data 24 ottobre 2017. Stando a quanto constatato dal consulente grafologico della Procura, si tratta chiaramente di un falso. Ovviamente, secondo quello della difesa di A.T., il documento sarebbe autentico e reale. In una informativa della Guardia di Finanza, però, si sottolineava che A.T. avrebbe costruito con pazienza, minuzia ed astuzia ”un unico disegno criminoso volto all’acquisizione dei beni di Losito, al fine di escludere dall’asse ereditario la famiglia del defunto”. La contestazione era stata, anch’essa, respinta davanti al pm, il 6 luglio 2021. Attraverso i suoi avvocati, A.T. aveva detto che si trattava di un atto autentico, e che ”viste le difficoltà nel riconoscimento legale delle coppie di fatto, lui e Losito decisero di redigere testamento, ognuno a favore dell’altro, per fare in modo che nel momento in cui uno dei due fosse rimasto solo avrebbe potuto usufruire di quanto costruito insieme”.
L’inchiesta e le dichiarazioni
Ricordiamo, infine, che a far scattare l’inchiesta, erano state alcune dichiarazioni fatte da due concorrenti dell’edizione 2021 del “Grande fratello vip”, i quali avevano sollevato pesanti dubbi sulla morte dello sceneggiatore. Qualche tempo dopo, però, archiviata l’ipotesi dell’istigazione al suicidio, il tutto si era spostato verso la tesi della falsificazione del documento.
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