La voglia di sentirsi più grandi, evadere dalle regole e passare una serata diversa. Queste alcune delle motivazioni che hanno spinto due ragazzi minorenni, 15 e 17 anni, a prendere l’auto e mettersi alla guida. Il fatto è riportato anche da La Repubblica. ‘Inconsapevoli e incoscienti’ di cosa, realmente, sarebbe potuto accadere. Il quindicenne ha preso, senza permesso, la macchina dei genitori. Il diciassettenne, di nascosto dalla madre, le ha sottratto i documenti e affittato una macchina. La loro ‘follia’ però non è durata molto.
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La vicenda
Il primo caso è successo a Fiumicino. Era circa l’1 di notte quando un’automobilista ha chiamato il 112 per segnalare una Renault Twingo che, a tutta velocità, aveva urtato la sua macchina. Al cenno dell’uomo di fermarsi, il giovane ha sfrecciato sparendo nel nulla. Una ‘sparizione’, fortunatamente, durata meno del previsto. I Carabinieri hanno iniziato subito le ricerche, riuscendo a fermare l’auto a Passo Oscuro, sull’arenile. L’inseguimento era partito a Ladispoli.
Per fortuna la macchina non ha travolto nessuno. Dopo l’inseguimento, gli agenti hanno fatto scendere immediatamente il conducente e non si sarebbero mai aspettati un quindicenne. Invece così è stato. Il ragazzo, romano, ha confessato che la macchina era della madre e che era uscito di nascosto. I genitori sono stati avvertiti immediatamente e a loro è stata affidata la macchina. Sono scattate ovviamente sanzioni amministrative per la violazione del codice della strada.
Il secondo episodio
Sempre nella stessa notte, in via Palmiro Togliatti, una Cinquecento non si è fermata all’alt da parte dei Carabinieri a un posto di blocco. Questo ha portato all’immediato inseguimento che è finito in Largo Passamonti. A bordo della macchina un diciassettenne e la sua fidanzatina. I due “volevano passare una serata romantica“. La ragazza aveva rubato i documenti della madre così da poter affittare, “senza problemi”, l’auto.
Una serata tutt’altro che romantica. La loro fuga d’amore è stata interrotta prima dall’alt dei Carabinieri, poi dall’arrivo dei genitori e, come conclusione, da una denuncia a carico del ragazzino per resistenza a pubblico ufficiale per non essersi fermato all’alt degli agenti e per sostituzione di persona.