persone bisognose come lui. “Dei miei 38 anni – ha raccontato – ne ho passati una decina tra comunità e carcere, senza via d’uscita proprio per la mancanza di un aiuto concreto. Perché, come ex detenuto, sembra che io non possa avere diritto ad un lavoro o ad un’assistenza. Da circa tre anni non ho più commesso reati o fatto uso di sostanze stupefacenti, ma se non trovo un lavoro non posso neppure mangiare. Qui non ho nessuno, mi hanno tolto addirittura la residenza, che è rimasta presso la comunità”. Nel frattempo il giornalista si è messo in contatto con il primo cittadino affinché giungesse in loco per confortare e rassicurare l’aspirante suicida.
Di lì a poco il sindaco è salito sul terrazzo insieme al comandante della stazione dei Carabinieri Fareri. Con tutta la tranquillità possibile in un simile frangente Eufemi ha parlato con l’uomo, riuscendo a convincerlo a scendere e a desistere dal folle gesto. Una volta in strada lo ha invitato a prendere un caffè, con la promessa che si sarebbe interessato per un lavoro, magari stagionale in attesa di tempi migliori. Risolto il problema del giovane il sindaco ha improvvisato in strada un “ricevimento al pubblico” parlando con quanti ne hanno fatto richiesta, precisando che “la porta del mio ufficio è sempre aperta e sono sempre pronto ad ascoltarvi”.
Luigi Centore