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MINACCIA DI BUTTARSI DA 20 METRI DI ALTEZZA, LO SALVA IL SINDACO

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Un salto di 20 metri. E’ questo ciò che un uomo di 38 anni ha minacciato di fare questa mattina, quando è salito sulla torretta delle case popolari di Tor San Lorenzo. Provvidenziale e risolutorio l’intervento del sindaco Carlo Eufemi, intervenuto per far desistere l’uomo dall’atto inconsulto.  Verso le 10:00 il trentottenne, ex detenuto per problemi legati alla droga da qualche mese in libertà dopo aver scontato la pena, è salito in cima alla palazzina, minacciando di gettarsi nel vuoto se il sindaco non gli avesse assicurato un lavoro. Immediati sono arrivati i soccorsi: Vigili del fuoco, due ambulanze del 118 ed una pattuglia dei carabinieri della locale stazione, alla quale si è successivamente aggiunta un’altra auto con a bordo il comandante la compagnia carabinieri di Anzio, il Maggiore Emanuele Gaeta. L’uomo, fino all’arrivo del sindaco, non ha permesso a nessuno di raggiungerlo, fatta eccezione per un giornalista, al quale ha spiegato le ragioni di quella sarebbe stata l’ultima azione della sua vita. “Scendo soltanto se viene il sindaco e mi assicura un lavoro per poter smarcare il lunario”, ha detto al reporter, a cui ha raccontato la sua rabbia contro i servizi sociali, rei di inefficienza verso le
persone bisognose come lui. “Dei miei 38 anni – ha raccontato – ne ho passati una decina tra comunità e carcere, senza via d’uscita proprio per la mancanza di un aiuto concreto. Perché, come ex detenuto, sembra che io non possa avere diritto ad un lavoro o ad un’assistenza. Da circa tre anni non ho più commesso reati o fatto uso di sostanze stupefacenti, ma se non trovo un lavoro non posso neppure mangiare. Qui non ho nessuno, mi hanno tolto addirittura la residenza, che è rimasta presso la comunità”. Nel frattempo il giornalista si è messo in contatto con il primo cittadino affinché giungesse in loco per  confortare e rassicurare l’aspirante suicida.
Di lì a poco il sindaco è salito sul terrazzo insieme al comandante della stazione dei Carabinieri Fareri. Con tutta la tranquillità possibile in un simile frangente Eufemi ha parlato con l’uomo, riuscendo a convincerlo a scendere e a desistere dal folle gesto. Una volta in strada lo ha invitato a prendere un caffè, con la promessa che si sarebbe interessato per un lavoro, magari stagionale in attesa di tempi migliori. Risolto il problema del giovane il sindaco ha improvvisato in strada un “ricevimento al pubblico” parlando con quanti ne hanno fatto richiesta, precisando che “la porta del mio ufficio è sempre aperta e sono sempre pronto ad ascoltarvi”.

Luigi Centore

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