Roma. L’incertezza e il dubbio sono le vere forze motrici della conoscenza: è sempre da una mancanza di certezze che nasce lo slancio conoscitivo, filosofico, epistemologico…Ma per i trasporti, il dubbio e l’incertezza possono diventare deleteri, asfissianti e ragione di forti malcontenti tra i cittadini. Di fatto, a quanto pare, con Atac certezze non ce ne sono (almeno questa si potrà ritenere una certezza?).
La beffa dell’Atac
Prima si riapre, poi no. Prima il 4 giugno, poi l’11. Insomma, la metro B1 (Libia) è un campione in questo senso. Come fa notare anche il Messaggero, poi, dopo Cornelia che sta 40 metri sotto il piano della strada, Libia, con 36 metri, è la seconda stazione per profondità della rete metropolitana di Roma ed è servita da 26 scale mobili che superano dislivelli da 4,83 metri, fino a 5 metri e 64.
Leggi anche: Roma, disastro trasporto pubblico: scale mobili ferme, pochi treni e accessi impossibili ai disabili
L’annuncio dello scorso 25 maggio
Solamente qualche giorno fa, il 25 maggio scorso, all’alba, di buon ora, era arrivato il tweet di @infoatac, l’account ufficiale con cui l’azienda aggiorna in tempo reale i passeggeri: quella mattina, intorno alle 5:30, Atac aveva gettato lo spettro di un guasto tecnico con la stazione imputata, che successivamente sarebbe rimasta chiusa al servizio viaggiatori.
Procrastinare ad oltranza
La prassi è ormai consolidata, poiché annunci come questo, di buon mattino, rappresentano ormai la quotidianità per gli utenti dei mezzi pubblici che ci hanno fatto il callo. Solamente qualche ora dopo, poi, alle 10:30 circa un’altra versione dei fatti con un aggiornamento, con un messaggio che recitava: ”Stiamo svolgendo lavorazioni sulle scale mobili e la stazione Libia è chiusa”. Da quel momento, poi, tutti i giorni l’annuncio è stato ripetuto ad oltranza. La domanda che sorge spontanea a questo punto è: perché due versioni diverse per la stessa chiusura? Perché dire una cosa e poi cambiare versione?
L’ultima data per la riapertura: l’11 giugno
Poi, all’orizzonte, il barlume di una svolta: il 2 giugno scorso, forse per celebrare la festività, Atac rispondendo al quesito di un utente, fece sapere che la riapertura di Libia sarebbe stata ”prevista per la data del 4 giugno”, cioè due giorni dopo. E poi, nuovamente la beffa: ”dal 25 maggio all’11 giugno è temporaneamente chiusa la stazione Libia”. La ragione: ancora lavori sulle scale mobili. Ora manca poco anche alla successi deadline dell’11, vedremo se ancora una volta si tratta di un’astuta tecnica di procrastinazione oppure se il miracolo è ancora possibile.