MENSE, SI RISCHIANO DI NUOVO I PANINI
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E’ passata appena una settimana dall’incontro tra la dirigenza dell’Innova, la società che gestisce il servizio di mensa per le scuole comunali di Pomezia, e l’Amministrazione, che aveva portato i genitori a tirare un sospiro di sollievo: panini evitati, i bambini potevano contare su pasti caldi grazie all’accordo trovato tra le parti. Ma si è trattato solo di una breve tregua. I 6 milioni e 200 mila euro di debito del Comune nei confronti della società privata pesano come un macigno e i 250 mila euro pagati dal comune non sono riusciti a risollevare, se non quel poco necessario per far partire il servizio nei primi giorni di scuola, una situazione che rischia di precipitare da un momento all’altro. A lanciare l’allarme l’avvocato che rappresenta la ditta, Amedeo Apicella. “Ci hanno versato appena il 4% del credito da noi vantato: una somma che non è assolutamente sufficiente per consentirci di continuare a pagare i fornitori per poter avere la merce necessaria a garantire il servizio, né tantomeno i dipendenti, che questa volta rischiano di vedere i loro stipendi slittare, cosa che finora siamo riusciti ad evitare con uno sforzo enorme e con grande senso di responsabilità da parte nostra, ma che ora non riusciamo più a sostenere”. Circa 3000 pasti al giorno serviti, dipendenti: tante spese, poche entrate. Difficile riuscire a garantire il servizio ancora per molto tempo. “Non vogliamo creare allarmismi, ma solo illustrare una realtà incontestabile: senza soldi non riusciamo più ad approvvigionarci delle derrate alimentari necessarie, a stipendiare i lavoratori, a rientrare con le banche, e tutto di certo non per colpa nostra”. I tentativi di dialogo con l’Amministrazione sono stati tanti, ma i risultati pochi. “Da parte degli Assessori e dei Dirigenti c’è molta disponibilità, il problema è che manca la liquidità e da questa empasse non si riesce ad uscire”. Il timore di non ricevere lo stipendio ha ovviamente spaventato i dipendenti. Da indiscrezioni, pare che nei primi giorni della prossima settimana verrà indetto lo stato di agitazione del personale, azione che porterebbe automaticamente al ritorno dell’ipotesi “cestino”, ovvero panino e frutta, per i bambini delle scuole di Pomezia.