Si terrà il 12 febbraio il prossimo appuntamento del ciclo di conferenze “Mediterranea”, un viaggio tra popoli, storie e culture raccontati dai protagonisti di grandi ricerche archeologiche, ospitato dalla Biblioteca Comunale di Pomezia alle ore 16,30.
L’incontro sarà illustrato dalla prof.ssa Maria Giulia Amadasi, già professore ordinario di Epigrafia Semitica presso il Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza Università di Roma.
“L’alfabeto corre sulle onde. L’alfabeto da oriente a occidente: storia di un mezzo di comunicazione” il titolo della conferenza.
“L’alfabeto fenicio diffuso dal Vicino Oriente verso i paesi occidentali – spiegano gli organizzatori della conferenza – divenne uno dei maggiori sistemi di scrittura e fu impiegato in una grande varietà di linguaggi. I fenici avevano sviluppato un’importante civiltà marittima nel Mediterraneo, sulle coste dell’attuale Libano. Per la complessità dei loro rapporti commerciali, sentirono la necessità di dotarsi di un sistema di scrittura adeguato. Si può dire che la loro invenzione fu uno dei maggiori contributi all’avanzamento della civiltà occidentale”.
La professoressa Maria Giulia Amadasi è stata direttrice del “Museo del Vicino Oriente” dellUniversità La Sapienza. È membro corrispondente dell’Istituto archeologico germanico. Ha partecipato come epigrafista alle Missioni archeologiche dell’Università di Roma a Mozia (Sicilia), a Monte Sirai (Sardegna), a Tas Silg (Malta); delle Missioni, da ultimo, delle Università di Napoli e Firenze e Bologna a Tell Barri e a Tell Afis (Siria). Ha compiuto missioni epigrafiche (Università di Roma e CNR) a Cipro e in Tripolitania. Ha in atto lo studio e la pubblicazione delle iscrizioni fenicie del santuario di Astarte a Malta e dell’archivio fenicio della città di Idalion (Cipro). È autrice di una vasta bibliografia sui temi di storia della scrittura, di grammatica e di epigrafia semitica (corpus delle iscrizioni di Mozia, Kition, Tripolitania, ecc.).
“Mediterranea”, viaggio tra popoli, storie e culture di scena alla Biblioteca di Pomezia
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