Vola la Madonna sul lago di Bracciano. Calma, non siamo impazziti. Si tratta con tutta probabilità di una burla nei confronti di Gisella Cardia, la veggente di Trevignano Romano, cittadina che sorge sul lago di Bracciano. Un trucco, come molti altri propinati dalla Cardia durante gli incontri mensili presso la collina dove raduna i suoi fedeli. Ciò al fine di assistere alle presunte apparizioni della Madonna. Se dici di poter moltiplicare pizza e gnocchi, allora ecco volare la Madonna. Questo probabilmente avrà pensato chi, nella giornata di ieri, guidava il drone che trasportava la statua mariana.
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Burla o messinscena?
Chi scrive non sa che differenza faccia, ma va raccontato lo stesso. D’altra parte il circo messo in piedi da Gisella Cardia, a fronte di un episodio come questo, si accorda perfettamente con l’episodio. Durante l’incontro di ieri presso il campo di via delle Rose, un drone ha trasportato sopra le teste degli adepti e della stessa Cardia, una statua della Madonna. Non si sa di chi fosse l’idea e chi sia il responsabile, ma la querelle è aperta. C’è chi dice fosse una burla al fine di rovinare la funzione religiosa: “I soliti demoni incarnati hanno provato a disturbare durante l’apparizione ma non ci sono riusciti perché abbiamo pregato e lodato il Signore ugualmente” hanno detto i seguaci della donna. Ma sul tavolo c’è anche l’ipotesi che il tutto sia stato realizzato dall’entourage della sensitiva. In entrambi i casi non ci sarebbe nessuna sorpresa, visti gli eventi legati alle funzioni degli ultimi mesi. La scena ha comunque colto di sorpresa gli irriducibili rimasti a seguire gli incontri. Solo sessanta persone, infatti, erano presenti ieri. Un numero esiguo frutto probabilmente delle inchieste che hanno colpito Cardia.
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Dalle inchieste alla condanna della Diocesi
I flop per la veggente si susseguono. Ciò a causa prima del comune di Trevignano, che ha ordinato la demolizione di tutti i manufatti abusivi presenti nell’area degli incontri. Poi i ricorsi presso il Tar e il Consiglio di Stato, entrambi rigettati, da parte del marito della donna, che aveva accusato di blasfemia l’amministrazione locale. Il tutto condito anche dalle inchieste giornalistiche che hanno preso giustamente di mira le attività della sensitiva. E che sono partite, contestualmente a querele, dalle denunce dell’ex adepto Luigi Avella, che sostiene di aver donato a Gisella e Gianni Cardia 120mila euro. Non solo. Anche la Diocesi di Civita Castellana si è messa di traverso, avviando una commissione d’inchiesta sulle presunte apparizioni presso la cittadina. Il vescovo Marco Salvi, lo scorso giugno, era stato chiaro: “Invito i fedeli a non partecipare a tali eventi fino a un pronunciamento definitivo da parte della preposta autorità“.