Dopo la sentenza del Consiglio di Stato del luglio scorso, che ha imposto la rimozione di tutti gli abusi edilizi presenti presso la collina, la ‘veggente’ Gisella Cardia ha preso una decisione. Chi vorrà assistere alle apparizioni della Madonna il terzo giorno di ogni mese, dovrà recarsi in pellegrinaggio di persona. Dice la donna: “La Madonna ci vuole ai suoi piedi, per pregare tutti insieme e ci chiede di essere testimoni coraggiosi“.
Gisella Cardia, tolte Madonna e panchine dal campo dei rosari: cosa sta succedendo
Stop ai miracoli in diretta streaming
Niente più miracoli via streaming da Trevignano, dunque. Dopo mesi e mesi tra interviste e ospitate televisive Gisella Cardia ha deciso di intraprendere la strada esoterica. Il marito, come presidente dell’associazione Madonna di Trevignano, ha provato in tutti i modi a fermare l’ordinanza di demolizione delle strutture sulla collina. Accusando peraltro il comune di Trevignano e i giudici amministrativi di ‘blasfemia’. Ma poi, dopo gli anatemi e soprattutto dopo aver perso il ricorso, si è arreso. Vanno rimosse le panchine interrate, la tettoia e la teca contenente la statua della Madonna. Tra i materiali rimasti ci sono solo alcune sedie accatastate, che verranno usate sicuramente mercoledì prossimo, giorno della nuova presunta apparizione della Madonna presso la collina delle rose. La signora, che sostiene di essere in grado di moltiplicare pizza e gnocchi, era finita nell’occhio del ciclone ad aprile scorso, dopo la denuncia di un ex fede. Il querelante, Luigi Avella, dopo aver donato 130mila euro, si è sentito truffato. L’inchiesta è in corso presso la Procura di Civitavecchia.
Madonna di Trevignano, respinto dal Tar il ricorso di Gisella Cardia: “Via la tettoia, le panchine e la teca con la Madonna”
Ad indagare anche la diocesi di Civita Castellana
Anche la diocesi di Civita Castellana sta indagando sui presunti miracoli di Trevignano. Per il caso ha composto un tavolo di esperti. In attesa dell’istruttoria il vescovo Marco Salvi ha invitato sacerdoti e fedeli ad essere prudenti. Tra le richieste dell’alto prelato c’è quella di non organizzare incontri pubblici che diano l’impressione o la certezza che la chiesa abbia autenticato i fatti di Trevignano. Insomma, la diocesi si dissocia totalmente dalla donna.