Madonna che piange a Trevignano Romano, il mariologo: “Si apra un’indagine sul fenomeno”. A parlare è il mariologo Padre Gian Matteo Roggio, che sui fenomeni di Trevignano Romano vuole vederci chiaro. Non che sia improbabile il miracolo, ma il contesto lo rende fumoso. Si pensi come la statua appartenga a Gisella Cardia e suo marito, che sulla “Madonna che piange” ci ha creato un’ONLUS e oggi la stessa persona è condannata in primo grado per bancarotta di una sua azienda in Sicilia.
Madonna che piange a Trevignano Romano: truffa o miracolo?
Se sul piano finanziario di Gisella Cardia ci sta pensando la Procura, sulla parte del fenomeno miracoloso si dovrà esporre il Vaticano. Dopotutto, la Cardia sul “pianto della Madonna” ha creato un business, con fedeli e pellegrini che vengono a trovarla da ogni parte d’Italia. Quella stessa statua che lei aveva portato da Međugorje e che d’improvviso aveva cominciato a lacrimare, incuriosendo i più fedeli sostenitori della Chiesa cattolica.
Ma si tratta di realtà, oppure un’ennesima truffa rifilata un pubblico credulone? Sul fenomeno sacro, il Vaticano aspetta di avere più carte per esporsi. Intanto, dalle pagine de Il Fatto Quotidiano, Padre Gian Matteo Roggio spiega: “Le lacrime di Maria appartengono alla devozione del popolo di Dio. Nel Vangelo non c’è traccia del pianto della Madonna, nemmeno quando si trovava ai piedi della Croce. È un modo attraverso il quale il popolo di Dio vuole vedere Maria che è una donna che conosce la sofferenza e i lati oscuri della vita. Nonostante ciò, conserva la fede in Dio”.
“Appena si verifica il fenomeno – spiega il mariologo -, bisogna raccogliere le lacrime e avviare delle indagini per comprendere se siano reali e che non abbiano cause naturali o siano falsate. Qualora, dopo rigorosissime indagini, questo fenomeno fosse vero, non c’è bisogno di un miracolo, come avviene invece per riconoscere un santo”.
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