Lutto nel mondo del giornalismo a seguito della morte di Mario Benotti. Giornalista, inviato speciale e caporedattore della Rai, l’uomo aveva 59 anni. Il decesso è avvenuto per cause naturali. Dalla lunga e poliedrica carriere, il nome di Benotti è diventato molto noto alle cronache perché coinvolto in un’operazione della Guardia di Finanza, operazione nell’ambito dell’inchiesta sulle maxicommesse da 72 milioni di euro per l’acquisto di 801 milioni di mascherine di origine cinese.
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La morte del giornalista Mario Benotti e l’inchiesta sulle mascherine
Le indagini hanno a che fare con la prima fase dell’emergenza pandemica e a riguardo Benotti ha sempre respinto ogni accusa anche se è risultato destinatario di una misura di interdizione emessa dal Gip di Roma. Stando alle indagini delle autorità, Benotti avrebbe provato a sfruttare la sua amicizia con Domenico Arcuri, ai tempi commissario straordinario deputato alla gestione dell’emergenza, per influenzare l’acquisto dei dispositivi individuali di protezione.
La carriera
Molto conosciuto nel mondo del giornalismo italiano, Mario Benotti oltre ad essere inviato e capo redattore è stato anche il direttore generale di Rai Word. Ma non solo. Conosciuto anche per essere stato a capo della segreteria al ministero delle politiche e degli affari europei, nonché consigliere giuridico del Gabinetto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Una poliedrica carriera professionale la sua, che l’ha visto anche docente di Geopolitica delle Risorse all’università romana di Tor Vergata. Ha inoltre insegnato diverse materie anche all’ateneo La Sapienza, presso la facoltà di Scienze della Comunicazione. Tra le discipline da lui insegnate si ricordano, a titolo di esempio: Politica economica Europea e Comunicazione Etica ed Economia. Ricoperti da Benotti anche vari incarichi nel mondo della politica. Infatti, nel corso del tempo il giornalista è stato presidente e vice presidente di varie aziende.