“A seguito di uno dei tanti episodi di inciviltà che si registrano quotidianamente in questo paese, un gruppo di cittadini indignati, nel giro di pochi giorni, è cresciuto ed ha cominciato ad organizzarsi, scegliendo la piazza come punto di riferimento ideale in cui incontrarsi e confrontarsi. Sono iniziati, così, gli incontri con le istituzioni locali e con le forze dell’ordine, alle quali vengono proposti obiettivi semplici, ma essenziali per il vivere comune:
– recupero della piazza come punto di aggregazione e di incontro
– decoro urbano che deve partire da viale San Lorenzo, fino ad espandersi nelle zone limitrofe
– recupero e gestione degli spazi verdi.
Noi, da quasi un mese, siamo qui, sempre presenti, sotto la pioggia, il vento e il freddo, e senza alcun finanziamento. Da semplici cittadini ci siamo rimboccati le maniche e, con le nostre sole forze, abbiamo cercato concretamente di cambiare questo territorio, partendo dal suo cuore, la Piazza. Una piccola rivoluzione, per dimostrare a tutti che questa non è la “terra di nessuno”, come è stato nel comune sentire per tanto, troppo tempo. L’incuranza e l’assenza sono il terreno fertile per il disordine. Qui sta la differenza. Con il nostro “presidio”, la nostra “presenza fisica” qui, in questa piazza, abbiamo cambiato il comune sentire, il comune vivere questo spazio. Lo abbiamo portato ad un “altro” livello, è diventato luogo di aggregazione per noi cittadini come è giusto che sia, non “zona franca” di traffici poco legali e indecorosi bivacchi, persa nell’incuria ed aleggiata di paura.
Come vedete, è la perseveranza delle idee ad essere premiata, non le iniziative sporadiche che, oltre a servire da palliativo per le coscienze, altro non sono che destinate a finire nel vuoto, fagocitate dalla consuetudine, dura a morire, di credere che il mondo “è così che va” punto e basta. E’ altresì facile creare sterili rivoluzioni virtuali, ma noi siamo qui concretamente, fisicamente, e abbiamo posto i primi mattoni verso un nuovo modo di concepire il nostro territorio, la nostra comunità. Nostro progetto è, altresì, quello di un parco autogestito da cittadini.
Inoltre invitiamo tutti a collaborare con le forze dell’ordine con eventuali segnalazioni di atti di illegalità; è un atto di civiltà, di intelligenza, di amore nei confronti della comunità. Un ringraziamento speciale va proprio a loro, le forze dell’ordine che, stimolate dalla nostra iniziativa, hanno intensificato i controlli, facendo sentire la loro presenza e vicinanza. La comunità deve “vivere” i propri spazi, vivere serena nell’ habitat che le spetta di diritto. Ricordate che è dall’incuranza e dall’assenza che si genera il disordine. La vostra presenza può realmente fare la differenza. Riprendiamoci i nostri spazi, uniti”.