Fanco precisa come il comandante, con zelo e senso di responsabilità, abbia studiato tutte le leggi e sentenze specifiche per trovare qualche norma o decreto che permetta alle attività di poter continuare ad operare. Purtroppo non è stata trovata alcuna possibile via d’uscita legale: le attività abusive non possono continuare ad operare. Sempre Fanco si chiede come mai, dopo anni, solo ora l’Amministrazione comunale si sia ricordata delle attività che insistono sulle Salzare e chiede a tutti i suoi colleghi di fare insieme a lui un “mea culpa” per non essere stati in grado di risolvere un problema come quello dell’affrancazione dell’uso civico in quel territorio, che avrebbe permesso a tutti di regolarizzare la loro posizione, passando da occupanti a proprietari, ottenendo così sia i permessi a costruire che l’autorizzazione per lo svolgimento delle varie attività, cosa che attualmente non possono fare.
“Dopo una vita di sacrifici – si domanda il consigliere capogruppo della Lista Eufemi – di certo i commercianti non staranno a guardare e presenteranno ricorso al TAR Lazio contro la chiusura per ottenere almeno una sospensiva dell’ordinanza di chiusura che verrà emessa dall’ufficio commercio. E se il TAR dovesse ritenere illegittime le ordinanze, chi pagherà i danni? Chiedo quindi un po’ di buon senso: occorre cercare di risolvere il problema delle Salzare, zona dove la popolazione viene presa in considerazione soltanto in periodo elettorale, e nella quale molti politici e si recano per chiedere voti con esplicita promessa di risolvere il problema, che poi puntualmente rimane inattesa”.
LOTTA ALL’ILLEGALITA’ COMMERCIALE, SOTTO TIRO LE ATTIVITA’ DELLE SALZARE
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