Non si tratta di tifoseria. Non si tratta di sport. Non si tratta di amore per una squadra. Si tratta di ignoranza. Ancora una volta, cori razzisti nei confronti di un ragazzo che lavorava come steward. Un gesto che macchia la squadra biancoceleste che si allontana dall’episodio ritenendolo “vergognoso”.
La vicenda
Era appena finita la partita. Alcuni tifosi cantavano l’inno della Lazio, altri urlavano contro il presidente, altri offendevano, pesantemente e senza motivazione, un ragazzo. Il coro è partito dalla Curva Nord, uno dei tifosi ha iniziato a urlargli contro e poi tutti in seguito. Motivo? “Era di colore”.
“Sei venuto con il gommone eh?”. “Tornatene a casa tua”. “Ma come parli, m…?”. “Ti rimandiamo a casa tua così come sei venuto”. “Negro di m…”. E purtroppo, queste sono solo alcune delle frasi.
La reazione dello steward
Il ragazzo inizialmente è rimasto impassibile. Questa reazione ha scatenato ancora di più l’ira dei “tifosi” che hanno rincarato la dose. A quel punto uno dei colleghi si è avvicinato chiedendogli il cambio, sperando che lo “show” orribile potesse finire. Ma lo steward non si è spostato. Non poteva dargliela vinta. Lui lì stava lavorando. Questo è stato preso come gesto di sfida. La situazione, già fuori controllo, è peggiorata.
La denuncia e la scelta del Club
La vittima ha presentato una pre denuncia che ora verrà formalizzata. Tramite un comunicato, il club della Lazio ha sottolineato che determinati argomenti “non meritano commenti e vanno condannati senza mezzi termini”. La Società, attiva per questi episodi da anni, si è già mossa per individuare i responsabili e allontanarli.