Lazio. Gli effetti della siccità si sentono. Gli effetti delle alluvioni si sentono. Gli estremi sono sempre un eccesso, e l’eccesso è sempre un rischio – un vizio – nella vita così come nell’economia. E così, la pioggia e il maltempo di questa primavera a dir poco anomala, che stanno colpendo senza sosta le coltivazioni del Lazio rischiano di compromettere quelli che saranno i raccolti futuri.
Allarme siccità a Roma, fiumi asciutti e lago di Bracciano a rischio: Pasqua con picchi di 30 gradi
Piogge e freddo comprometto il raccolto nel Lazio: e i prezzi volano
Stando agli esperti, ma anche agli imprenditori, le conseguenza dovrebbero vedersi già a partire dalle prossime settimane. In che modo? Con una riduzione sensibile delle offerte di frutta e verdure di stagione, così come un parallelo aumento dei prezzi, con un margine di aumento del 20-30% sui banchi dei mercati e delle frutterie della Capitale. Come spigato anche da Fabio Massimo Pallottini direttore generale del Car, il mercato agroalimentare di Roma, tra i più grandi ed importanti in Europa: “Sull’intera filiera e nel Lazio ci aspettiamo un vero terremoto con un incremento di prezzi e una diminuzione dal 15 al 20% della disponibilità dei prodotti con picchi maggiori per alcuni frutti come pesche e nettarine”.
Quali prodotti sono a rischio
Soprattutto, ad essere a rischio sono alcuni prodotti specifici, come ad esempio la produzione di cocomeri e meloni, che vengono coltivati dalla parte settentrionale della regione, al confine con la Maremma, fino alle zone del litorale, principalmente nell’area di Tarquinia, Montalto e Pescia. Qui, a causa delle incessanti piogge, infatti, le radici delle piante sono completamente affogate nell’acqua piovana. In questo modo, rischiano completamente di marcire, o comunque di ritardare una raccolta che è prevista nelle prossime settimane di giugno. Le stime parlano di una perdita del 30% della produzione, con un aumento del 20% sui prezzi dei meloni, i quali al momento attuale vanno da 2 a 2,50 euro al chilo (Coldiretti). Ma non solo, perché a rischio sono anche altri frutti di stagione (come, per fare un esempio, le albicocche), e prodotti, come l’asparago maremmano. A soffrire, però, nei prossimi tempi sarà anche l’agro pontino.
Un’estate torrida: pericolo siccità
Le previsioni per l’estate, poi, non sono per nulla confortanti, dal momento che il rischio siccità sembra essere davvero molto concreto. “L’aumento dei prezzi di questi giorni non è legato alla calamità naturale in Emilia Romagna – ha continuato Fabio Massimo Pallottini – in questo momento la domanda di frutta e verdura proviene da altre aree come Lazio e Sicilia. Alcune produzioni sono completamente compromesse, gli impatti dell’alluvione saranno visibili anche nei prossimi anni”.