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LAVORO. POMEZIA, CGIL: GRAVE ATTO FORZE ORDINE SU PROTESTA

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“Un gravissimo atto di violenza è stato compiuto dalle forze dell”ordine nei confronti delle lavoratrici addette al servizio di pulizia delle scuole di Pomezia”. Così, in una nota, Vittorio Pezzotti, segretario generale della Filcams Cgil di Roma e del Lazio. “Questa mattina, alla scuola Trilussa di Pomezia- continua- la Polizia ha duramente colpito le lavoratrici che protestavano per difendere il loro posto di lavoro, messo a rischio dalla gara di appalto nazionale gestita dalla Consip; una gara che irresponsabilmente e irrealisticamente ha tagliato il 40% del corrispettivo economico destinato al servizio. Un taglio che va ad aggiungersi a quelli già intervenuti negli anni precedenti che hanno determinato una riduzione dell”orario di lavoro delle addette alle pulizie e del salario di oltre il 25% ma non hanno diminuito l”entità’ e la quantità del lavoro, generando così un duplice danno: minor salario, maggiori carichi di lavoro”. “Da mesi- precisa ancora Pezzotti- e” aperto un confronto con il ministero dell”Istruzione e con il Governo per superare questo problema che mette in pericolo 25mila posti di lavoro in Italia e 5mila nel Lazio. Nella legge di stabilità, in via di approvazione, sono state inserite alcune misure volte a superare almeno in parte il rischio di licenziamenti: gli istituti scolastici e la loro dirigenza avrebbero dovuto gestire, come da indicazioni del ministero, una transizione che consentisse la continuità del servizio e al tempo stesso evitasse licenziamenti e ulteriori diminuzioni di orario e di salario per l”insieme delle dipendenti che mediamente lavorano con un contratto part-time di 20/25 ore settimanali e percepiscono uno stipendio netto di circa 500-600 euro al mese”. “Condanniamo pertanto l”inaudita violenza con cui la Polizia e” intervenuta contro le lavoratrici, che in questo momento si trovano presso l”ospedale Sant”Anna di Pomezia per le necessarie cure, e facciamo appello al prefetto e al questore di Roma affinchè non si ripetano tali episodi visto e considerato che nei prossimi giorni potrebbero registrarsi nelle scuole altri momenti di protesta a difesa dell”occupazione e del salario. Chiediamo inoltre che si intervenga nei confronti del sindaco di Pomezia: oltre ad aver chiesto l”intervento delle forza pubblica, egli ha beffardamente invitato le lavoratrici a cercarsi un avvocato annunciando che procederà con denunce penali contro la loro protesta. In una fase cosi” difficile e delicata non abbiamo bisogno di sceriffi improvvisati, ma di un più alto senso di responsabilità soprattutto in chi ricopre cariche istituzionali e pubbliche. Chiediamo infine al Prefetto- conclude il sindacalista- di sollecitare il ministero dell”Istruzione e il Governo a risolvere la questione il prima possibile: questa situazione, che perdura dal maggio 2013, si fa ogni giorno più  incandescente e ingestibile”.
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