Sarà un giorno di scioperi e presidi, il prossimo 13 marzo, per i dipendenti a tempo determinato del Comune di Pomezia. A darne notizia la Segreteria UIL FPL Roma e Lazio, che informa della proclamazione del formale stato di agitazione dei lavoratori alla scadenza “del tempo assegnato all’Amministrazione ed agli uffici dedicati della Prefettura per l’espletamento di un tentativo di conciliazione così come disciplinato dalla legge e dall’accordo quadro nel settore Autonomie Locali”. Il sindacato, dopo aver ricordato i motivi della protesta, ovvero la mancata conversione del contratto a termine in contratto a tempo interminato così come prevedeva il concorso indetto dall’Amministrazione, chiedono di “evitare un possibile dramma umano e sociale che si sta profilando, dove oltre 100 famiglie rischiano di rimanere prive di una fonte di sostentamento, con tutte le conseguenze personali e sociali che ne derivano. È quantomeno doveroso per degli Attori Istituzionali (Amministrazione Comunale da una parte e Organizzazioni Sindacali dall’altro) – nel rispetto reciproco dei ruoli e delle competenze – provare a sedersi ad un tavolo per avviare una discussione fattiva che possa, alla luce e nei limiti previsti della normativa vigente nonché della documentazione in possesso delle parti, giungere ad un accordo per la proroga dei contratti attualmente in essere per un periodo ragionevolmente lungo (36 mesi) tale da garantire la tranquillità dei lavoratori e la stabilità della macchina amministrativa”. “In più occasioni – ha dichiarato Bruno Galante della UIL FPL – il Sindaco a mezzo gli organi di stampa ha ribadito la volontà di trovare la soluzione: ebbene, è giunto il momento di confrontarsi con i Sindacati e con i lavoratori per dare seguito alla parole”. “La UIL FPL – fa quindi sapere il sindacato – indice lo sciopero del personale a tempo determinato venerdì 13 marzo dalle ore 11.00 alle ore 14.00, con l’attivazione di presidi presso la Prefettura, la sede del Consiglio della Città Metropolitana e del Comune di Pomezia. In ragione della gravità della vicenda si rimane comunque disponibili all’avvio e chiusura di incontri presso le sedi istituzionali atti ad individuare idonee soluzioni nell’ambito del vigente quadro normativo e del mandato assegnato in seno all’assemblea svoltasi tra i lavoratori interessati”.
Giuseppe Marrone