LAVORATORI HERLA: ARRIVA LA CASSA INTEGRAZIONE
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Cassa integrazione in deroga. E’ questa la richiesta avanzata dai rappresentanti della Herla durante il tavolo delle trattative istituito per oggi nella sede della Regione Lazio alla presenza di tutte le parti interessate. L’incontro, a cui erano presenti l’assessore Mariella Zezza, il Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco, i rappresentanti sindacali di CGIL, CISL e UIL – ricordiamo Gianni Leonetti e Dino Oggiano (SLC) per la CGIL e Mauro Pollini (UILCOM) e Stefano Farisato per la UIL – è iniziato con quasi due ore di ritardo, facendo temere ai lavoratori che non si sarebbe mai tenuto a causa dell’assenza dei rappresentanti della società. Ma alla fine sono arrivati tutti e le trattative si sono avviate. Dopo tre ore di discussione, si è arrivati ad una prima conclusione: la Herla provvederà al pagamento delle retribuzioni attraverso la conciliazione concordata con la Direzione Provinciale del Lavoro ma, date le difficoltà economiche in cui versa, ha fatto richiesta alla Regione ed all’INPS per il ricorso alla cassa integrazione in deroga. Per questo punto l’assessore regionale al Lavoro Mariella Zezza ha dato nuovamente appuntamento alle parti per il 3 novembre per la firma, mentre per quanto riguarda i pagamenti la situazione è più complessa, perché la società ha detto che riconoscerà gli stipendi arretrati agli “aventi diritto”. Ma chi ne ha diritto, visto che da febbraio nessuno ha mai ricevuto una busta paga o quantomeno una sorta di documentazione che attesti il lavoro svolto? Tutti coloro che prestano o hanno prestato la loro opera nel call center vogliono giustamente che venga riconosciuta la retribuzione pattuita, ma la strada sembra non priva di ostacoli. I pagamenti dovranno essere concordati a partire dal 2 Novembre attraverso la conciliazione monocratica da concordare presso la sede della Direzione Provinciale del Lavoro e consisterà in accordi individuali: ogni lavoratore – sia attualmente in servizio che in malattia, aspettativa o maternità – discuterà con la società della propria posizione. L’azienda farà una proposta economica, che il lavoratore sarà libero di accettare o meno, sapendo già in partenza che l’importo che la Herla offrirà non coprirà l’intero pregresso, ma circa il 50%, oltretutto suddiviso in 5 rate: la prima al momento dell’accettazione della proposta e le altre a scadenza mensile.\n\nI sindacati si dichiarano comunque soddisfatti di come si sono svolte le cose oggi: la cassa integrazione è un passo avanti per i lavoratori e l’impegno preso davanti alle istituzioni per i pagamenti mette la società in condizione almeno di tentare di mantenere gli impegni presi.\n\nL’unica nota dolente della giornata è rappresentata proprio dall’immagine vista davanti ai cancelli dell’azienda di Pomezia: la protesta dei lavoratori attualmente in servizio si svolgeva all’interno del cortile dell’azienda, mentre quella dei lavoratori che al momento non prestano la loro opera al di fuori dello stesso. L’unione per la stessa causa è stata spezzata da un cancello rimasto ostinatamente chiuso.\n\n